Uva del Fantini - RE71: informazioni generali

informazioni gestite da Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
come citare questa fonte Bignami C., Filippetti I., Fontana M., Imazio S., Pastore C., 2015. Uva del Fantini. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Fondazione Ager
informazioni generali
nome Uva del Fantini
codice ITA421-RE71
nazione di selezione Italia
regione di selezione Emilia-Romagna
provincia di selezione Bologna
località di selezione Pianoro (Bologna)
istituzione custode n.d.
collezione n.d.
varietà & clone
tipo di origine spontanea
Genere Vitis
specie Vitis vinifera
sottospecie sativa
varietà accessione1
clone n.d.
profilo microsatellite standardizzato
loci: loci predefiniti ( 9 )
locus SSR: VVS2 VVMD5 VVMD7 VVMD27 VrZAG62 VrZAG79 VVMD25 VVMD28 VVMD32
allele: A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2
dimensione: 133 159 239 239 239 239 185 194 186 196 251 257 242 250 237 239 257 273
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • foglia pagina superiore
    foglia pagina superiore
  • foglia pagina inferiore
    foglia pagina inferiore
  • fiore
    fiore
  • grappolo
    grappolo
  • Il ceppo ultracentenario della vite del Fantini, a Pianoro (BO)
    Il ceppo ultracentenario della vite del Fantini, a Pianoro (BO)
note

Si tratta di una pianta secolare localizzata nel comune di Pianoro, fotografata nel 1965 da Luigi Fantini, studioso del territorio bolognese, che gli attribuì un’età di circa 300 anni. La foto era accompagnata da una breve descrizione: “dal grosso tronco (cm 120 di circonferenza) si espandono in direzione nord e sud, rigogliosissimi tralci per una lunghezza complessiva d’una trentina di metri. Produce annualmente dai 5 ai 6 quintali di ottima uva nera” (Fantini, 1971).

Dopo un lungo periodo di abbandono, nel 2000 Stefano Galli, responsabile della sezione LIPU di Pianoro, ritrovò la vite centenaria in condizioni pessime e sopraffatta dai rovi e si rivolse al titolare della vicina azienda vitivinicola Podere Riosto, Alessandro Galletti, per avere consigli e aiuto per salvarla. Il tronco originario era molto rovinato, ma opportuni interventi di “restauro” e potatura permisero di salvare la “vecchia signora dell’Appennino”. Per essere certi di non perdere l’importante risorsa genetica, alcune gemme derivate dalle prime potature furono sovra-innestate su viti delle vigne di Podere Riosto.

Analisi molecolari hanno consentito di escludere la sinonimia con varietà che presentavano affinità di  caratteri ampelografici, come il  Negretto, varietà diffusa un tempo nel territorio bolognese, e con due vitigni toscani, il Buonamico e l’Aleatico (Fontana et al., 2006).

 

Usi

Uva con contenuti non elevati di antociani, fornisce un vino di colore rosso-rubino non molto intenso, con riflessi violetti non molto astringente. Possiede un profilo aromatico caratteristico per le note fiorali e per un fruttato di frutti rossi tra cui spicca l’amarena.

Viene vinificato anche in uvaggi con altre varietà.

 

 

bibliografia correlata (4)
autori anno titolo rivista citazione
Fontana M., Filippetti I., Pastore C., Vespignani G., Intrieri C. 2006 Individuazione e caratterizzazione di alcuni vitigni minori dell’Emilia Romagna. Atti convegno nazionale “I vitigni autoctoni minori: aspetti tecnici, normativi e commerciali”. Torino 30 novembre-1 dicembre.
Pecile M., Zavaglia C., Ciardi A. 2009 Uva del Fantini Estratto dalla domanda di iscrizione della varietà al Registro Nazionale presso il MIPAAF
Regione Emilia Romagna 2014 Uva del Fantini Scheda di iscrizione al Repertorio volonatrio regionale
Fantini L. 1971 - Antichi edifici della montagna bolognese. Cassa di Risparmio in Bologna
accessioni della medesima varietà (1)
  • Uva del Fantini - Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
aggiornamento 30/07/2015 15:38:24 (9 anni fa)