La prima citazione è dell’Angius, che lo localizza in (tutti i paesi della) Planargia. Citato anche dal Cettolini che ricorda il suo uso come uva da vino, a Bosa. Varietà già inserita nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite. Non sono state trovate corrispondenze genetiche a questo vitigno nelle banche dati del DNA attualmente disponibili, e pertanto si può considerare anche questo un “unicum”.
I nomi che richiamano il Lacconargiu o Lacconarzu sono delle false omonimie: infatti con questo nome vengono indicate in diverse realtà locali della Sardegna dei vitigni con diversi profili SSR, corrispondenti sia al Retagliadu che al Taloppo che all’Argu mannu ed anche al Licronaxiu.
Tra Albaranzeuli bianco, Zirone bianco e Girò esiste una fortissima vicinanza genetica ed anche i presupposti per un rapporto di parentela diretto. Lo Zirone bianco è indicato come figlio in quanto il suo profilo SSR lo rende compatibile per un’origine da incrocio di Albaranzeuli bianco x Monica bianca. Allo stesso tempo lo Zirone è compatibile come figlio di un’altra coppia di genitori: Girò x Monica bianca. Come già detto per il Girò c’è ancora da fare chiarezza ma possiamo affermare che: la fortissima vicinanza tra l’Albaranzeuli bianco e lo Zirone (43 alleli su 44) si ritrova più spesso tra full-sib (fratelli) che parent-off (genitore-figlio) e si potrebbe dunque ipotizzare che il Girò sia il genitore dello Zirone bianco e che lo sia anche dell’Albaranzeuli bianco. A sostenere questa tesi vi è il fatto che simulando un incrocio tra Girò e Zirone bianco si ottiene il profilo quasi perfetto dell’Albaranzeuli bianco tranne un unico allele in VVMD5 che invece di avere peso molecolare pari a 230 ha 232, un piccolissimo shift di 2 paia di basi. Verrà condotto un ulteriore approfondimento in merito poiché l’analisi sull’Albaranzeuli bianco è stata condotta su un’unica accessione.