Croatina: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Raimondi S., Ruffa P., Schneider A., 2014. Croatina. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Croatina
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_69
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
71
nome ufficiale
Croatina N.
sinonimi
denominazioni errate (4)
denominazioni errate indicate dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
cloni omologati (8)
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

E’ difficile stabilire una storia anche sommaria del vitigno Croatina, in quanto la prima citazione con questo nome risale solamente al 1831, quando il conte Gallesio vede il “Croattino” coltivato “a Caneto [Canneto pavese] e che si apprezza in concorso all’Uvetta [Vespolina] e alla Moradella e che forse le sorpassa.” (Gallesio, 1995).

Pare tuttavia, ma siamo solo nell’ordine delle supposizioni, che la sua coltura rimonti a periodi precedenti nel Piemonte settentrionale, dove era tradizionalmente chiamata Nebbiolo (di Gattinara) e da qui, analogamente ad altri vitigni quali la Vespolina, si sia diffusa all’Oltrepò pavese e quindi al Tortonese se, come affermano Demaria e Leardi (1875) in quell’epoca era presente da pochi anni nella pianura di Tortona.

Allo stesso modo, la presenza del vitigno era già attestata nel Monferrato nella seconda metà dell’800 e il fatto che sia risultata genitore di altre varietà citate per questa zona nella prima metà dello stesso secolo ne dimostra inequivocabilmente una coltivazione più antica.

Un articolo monografico sugli aspetti storici, colturali e enologici della Croatina è stato recentemente pubblicato (Raimondi et al., 2006).

diffusione & variabilità

La diffusione attuale della Croatina si concentra principalmente nell’Oltrepò pavese e nel Piacentino, dove costituisce la base dei vini noti rispettivamente come Bonarda e Gutturnio: in entrambi i casi si tratta di tagli con uve Barbera, vitigno dalla fertilità più costante e in grado di compensare una certa ‘durezza’ tannica della Croatina. In Piemonte la coltivazione è più sporadica e concentrata soprattutto nel Novarese, Tortonese e nella zona di Cisterna d’Asti. La superficie investita da questo vitigno a livello nazionale risulta essere di quasi 5000 ha (ISTAT, 2010) ma è probabile che la stima sia inficiata per difetto dal fatto che frequentemente è coltivata sotto la  errata denominazione Bonarda.

utilizzazione tecnologica

Le uve Croatina vengono utilizzate principalmente per la produzione di vini rossi fermi caratterizzati da un colore molto intenso e talora cupo, dalla acidità contenuta, ma dotati di buona struttura e di tannicità piuttosto marcata. Anche per mascherare questa caratteristica critica sono piuttosto frequenti, specialmente nelle produzioni lombarde e piacentine, le tipologie con residuo zuccherino e leggera sovrappressione.

bibliografia (4)
autori anno titolo rivista citazione
Demaria P.P., Leardi C. 1875 Ampelografia della provincia di Alessandria Ed. Negro, Torino.
Gallesio G. 1995 I giornali dei viaggi A cura di E. Baldini. Accademia dei Georgofili, Firenze.
ISTAT 2010 Censimento generale dell'Agricoltura -
Raimondi S., Schneider A., Gerbi V. 2006 Croatina, un vitigno che sa sorprendere Civiltà del bere Editoriale Lariana, vol. 6: 90-93.
aggiornamento 16/11/2016 14:09:32 (8 anni fa)