E’ difficile stabilire una storia anche sommaria del vitigno Croatina, in quanto la prima citazione con questo nome risale solamente al 1831, quando il conte Gallesio vede il “Croattino” coltivato “a Caneto [Canneto pavese] e che si apprezza in concorso all’Uvetta [Vespolina] e alla Moradella e che forse le sorpassa.” (Gallesio, 1995).
Pare tuttavia, ma siamo solo nell’ordine delle supposizioni, che la sua coltura rimonti a periodi precedenti nel Piemonte settentrionale, dove era tradizionalmente chiamata Nebbiolo (di Gattinara) e da qui, analogamente ad altri vitigni quali la Vespolina, si sia diffusa all’Oltrepò pavese e quindi al Tortonese se, come affermano Demaria e Leardi (1875) in quell’epoca era presente da pochi anni nella pianura di Tortona.
Allo stesso modo, la presenza del vitigno era già attestata nel Monferrato nella seconda metà dell’800 e il fatto che sia risultata genitore di altre varietà citate per questa zona nella prima metà dello stesso secolo ne dimostra inequivocabilmente una coltivazione più antica.
Un articolo monografico sugli aspetti storici, colturali e enologici della Croatina è stato recentemente pubblicato (Raimondi et al., 2006).