Neyret: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Ruffa P., Raimondi S., 2014. Neyret. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation
informazioni botaniche
nome
Neyret
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_156
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
169
nome ufficiale
Neyret N.
sinonimi
sinonimi accertati (1)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Si deve al Gatta l’aver menzionato per la prima volta dei Neretti in Valle d’Aosta (1838), che distingue in tre tipi: Neret rare (ovvero spargolo), Neret gros serré (grosso compatto) e Neret picciou serré (piccolo compatto). Difficile è oggi stabilire se egli avesse allora osservato fenotipi diversi di uno stesso vitigno o vitigni distinti, e se questo o questi fossero diversi dai Neretti coltivati nel vicino Canavese in provincia di Torino che tuttavia, a parer suo, presentavano rispetto a quelli valdostani caratteristiche distintive come pure comuni.

Oggi parrebbe che un unico Neretto sia stato coltivato in Valle d’Aosta, visto che un’indagine accurata sul territorio ha portato a individuare tra numerosi ceppi recuperati lungo la valle da Gressan (a monte di Aosta) a Donnas (in bassa valle) un unico genotipo ad esso riconducibile (Vouillamoz e Moriondo, 2011). Gli autori di questa ricerca battezzarono il vitigno così recuperato “Neretto di Saint Vincent”, ma il confronto del profilo genetico da loro pubblicato (Moriondo et al., 2008) e dei principali caratteri morfologici ci fa affermare che quel genotipo corrisponde al Neyret incluso nel Registro delle Varietà di Vite, autorizzato alla coltura in Valle d’Aosta e descritto da Dalmasso e Reggio (1965). Abbiamo recuperato lo stesso vitigno nei pressi di Arnad (o Arnaz) e per questo chiamato l’accessione qui descritta e conservata in collezione come Neretto di Arnaz, ben corrispondente morfologicamente al Neyret.

Secondo Vouillamoz e Moriondo (l.c.) il Neretto valdostano sarebbe un discendente del Petit rouge (per la precisione un semenzale del Rouge du pays, oggi presente solo più nel Vallese svizzero, a sua volta figlio del Petit rouge) appartenendo dunque geneticamente al gruppo dei vitigni alpini di matrice vallesana-aostana.

diffusione & variabilità

Un tempo disseminato nei vigneti della Valle d’Aosta soprattutto nella media e bassa valle, questo vitigno è oggi praticamente scomparso, restandone qualche raro ceppo nei vigneti più vecchi. Imperativa ne è dunque la conservazione.

utilizzazione tecnologica

Il Neyret rientrava un tempo nella composizione di molti vini valdostani apportando al taglio colore e buona alcolicità (Dalmasso e Reggio, 1965), ma anche una solida componente acida. Oggi se ne è avviato il recupero, e la sperimentazione in corso porterà presto a conoscere le potenzialità qualitative di questa cultivar, le cui uve sono state vinificate in purezza per la prima volta nella vendemmia 2013.

bibliografia (4)
autori anno titolo rivista citazione
Dalmasso G., Reggio L. 1965 Neyret In: Principali vitigni da vino coltivati in Italia. Longo e Zoppelli (Treviso), IV.
Gatta L. F. 1838 Saggio intorno alle viti ed ai vini della Valle d'Aosta Ristampa 1971. F.lli Enrico editori. Aosta.
Moriondo G., Sandi R., Vouillamoz J. 2008 Identificazione del Neret di Saint-Vincent, antico vitigno valdostano. Millevigne, 3.
Vouillamoz J.F., Moriondo G. 2011 Origine des cépages valaisans et valdôtains. Ed. du Belvédère, Fleurier, CH
aggiornamento 25/06/2015 14:00:39 (8 anni fa)