Petite Arvine: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Ruffa P., Raimondi S., 2014. Petite Arvine. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation
informazioni botaniche
nome
Petite Arvine
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_166
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
310
nome ufficiale
Petite Arvine B.
sinonimi
sinonimi ufficiali (1)
sinonimi riportati nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite
  • Arvine (FRA)
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
Riferimenti storici

L’Arvine, questo il suo nome nei Cataloghi francese e svizzero (dove è ufficiale anche il sinonimo Petite Arvine), pare originaria di un’area compresa tra la Francia sud orientale e la Svizzera occidentale. In quest’ultimo paese compare il primo riferimento ad una “arvina” in un vigneto presso Sion (Vallese), nel 1602 (Vouillamoz e Moriondo, 2011). Nei decenni successivi le segnalazioni ad una Arvena o Arvina si succedono numerose, tutte nei dintorni di Sion, in Vallese. Oltre all’Arvine (Petite per la minuta dimensione dell’acino) era citata nei pressi di Martigny anche una Grosse Arvine (di probabile discendenza dalla Rèze secondo Vouillamoz e Moriondo, 2011), cultivar oggi quasi scomparsa, tanto da non essere classificata neppure per la Svizzera. Secondo una trattazione storica, tuttavia, Grosse e Petite Arvine sarebbero state forme di un identico vitigno coltivate in luoghi diversi (Durand, 1904).

In Valle d’Aosta, unica regione dove oggi la Petite Arvine è coltivata in Italia, è stata introdotta dal Vallese solo qualche decennio or sono, a seguito dei rapporti dell’Institut Agricole Régional di Aosta con le controparti svizzere. Una descrizione dettagliata dell’Arvine (con eccellenti fotografie) è del 2010 (Dupraz e Spring, 2010).

diffusione & variabilità

Alla fine dell’Ottocento la Petite Arvine era ancora confusa con l’Heida (in realtà Savagnin blanc), con il Sylvaner e persino con il Welsch Riesling (Riesling italico) (Vouillamoz e Moriondo, 2011) e pertanto è difficile fare una stima della sua importanza colturale nel passato, quando era comunque assai più rilevante del presente.  

Oggi il Vallese svizzero è il luogo dove si concentra circa il 90 % della superficie coltivata, vale a dire 154 ha nel 2010 (Anderson e Aryal, 2013). In Francia è stata da poco iscritta nel Registro mentre in Valle d’Aosta non ve ne sono che pochi ha.

Questo vitigno alpino non ha nulla a che vedere con l’Arvina di Petralia, cultivar storica siciliana e tanto meno con il calabrese Arvino, quest’ultimo a bacca nera e sinonimo di Magliocco dolce.

utilizzazione tecnologica

La Petite Arvine ha grappoli di piccola dimensione con acini anch’essi piccoli e di scarsa resa in mosto, soprattutto se “asciugati” per via dell’esposizione ad una forte insolazione. Sia in Svizzera che nelle limitate produzioni italiane il vino di Arvine si distingue per originalità e finezza: è di buon contenuto alcolico e buona struttura, sapido, di fresca acidità, con note di agrumi e miele. In Svizzera se ne elabora anche una versione dolce.

bibliografia (4)
autori anno titolo rivista citazione
Anderson K., Aryal N. 2013 Database of Regional, National and Global Winegrape Bearing Areas by Variety, 2000 and 2010. Wine Economics Research Centre, University of Adelaide.
Dupraz P., Spring J.L. 2010 Cépages: principales variétés de vignes cultivées en Suisse. AMTRA (Nyon).
Durand E. 1904 Arvine In: Viala P., Vermorel V. Ampélographie. Tome V, Masson (Paris)
Vouillamoz J.F., Moriondo G. 2011 Origine des cépages valaisans et valdôtains. Ed. du Belvédère, Fleurier, CH
aggiornamento 25/06/2015 14:04:16 (9 anni fa)