Chasselas: informazioni generali

informazioni generali gestite da Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA-a) - Università di Pisa
come citare questa fonte D’Onofrio C., Fausto C., Ducci E., Matarese F., Scalabrelli G., Fiorani F., Poli I., 2015. Chasselas. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Unione Comuni di Garfagnana; Fondazione AGER (AGER Fundation)
informazioni botaniche
nome
Chasselas
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino, tavola
codice
IVD-var_52
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
270
nome ufficiale
CHASSELAS DORATO B.
sinonimi
sinonimi accertati (5)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • germoglio pagina superiore
    germoglio pagina superiore
  • germoglio pagina inferiore
    germoglio pagina inferiore
  • foglia
    foglia
  • foglia pagina superiore
    foglia pagina superiore
  • foglia pagina inferiore
    foglia pagina inferiore
  • seno peziolare
    seno peziolare
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
  • vinacciolo
    vinacciolo
Riferimenti storici

Lo Chasselas è una delle più diffuse varietà a livello mondiale e presenta numerosissimi sinonimi.

Il primo riferimento a questo vitigno risale al 1539 ad opera del botanico Hyeronymus Bock (Aeberhard 2005; Robinson 2012). Uno dei sinonimi che è stato maggiormente utilizzato per questo vitigno è stato 'Fendant' e il nome 'Chasselas' è apparso più recentemente per identificare il vitgno e il vino prototto con questo genotipo nell'area del villaggio Chasselas in Borgogna (Francia). Il Francia il nome 'Chasselas' diviene ufficiale nel 1654 (Rézeau 1997; Robinson et al., 2012).

Vi sono varie ipotesi sulla sua origine, ma quella più plausibile la collocherebbe in Svizzera, nei dintorni del lago di Ginevra (Robinson et al., 2012).

In Toscana è stato identificato da Basso nell'are delle Colline Pisane (Basso., 1993) più recentemente, alcuni biotipi a uva rosa, sono stati individuati in Garfagnana con il nome di 'Uva rosa' (D'Onofrio et al., 2015) che resumibilmente corrisponde al vitigno 'Bionda' descritto dal Basso (1992) nel medesimo areale.

diffusione & variabilità

Lo Chasselas è ampiamente diffuso a livello globale, e per le sue caratteristiche di precocità nella maturazione è stato scelto come il vitigno di riferimento per define l'epoca di maturazione delle uve: eè un vitigno di prima epoca.

Data la sua vasta diffusione presenta un'ampia variabilità morfologica, tra cui l'aspetto più evidente è il colore delle uve a maturità che va dal rosso, al rosa più o meno intenso, al bianco. Vi è anche un biotipo con uve aromatiche (Chasselas moscato).

Nel nord della Toscana è talvolta erroneamente indicato come 'Barbarossa'. In Garfagna, conosciuto come 'Uva rosa', vi sono dei biotipi con pigmentazione antocianica del germoglio e delle foglie giovani molto intensa, che presentano la peculiarità di presentare la parte più superficiale della buccia irregolarmente pigmentata di rosso scuro bluastro nel cordo della fase erbacea. poi con l'invaiatura le uve assumono il caratteristico colore rosa (D'Onofrio et al., 2015), caratteristica che da Basso (1992) fu evidenziata per un vitigno diffuso nella stessa area di coltivazione indicato come 'Bionda', di cui si sono perse le tracce e che presumibilmene corrisponde all'attuale 'Uva rosa'.

utilizzazione tecnologica

Ha un germogliamento mediamente precoce, vigore medio, maturazione precoce (prima epoca), buccia sottile. Spesso presenta problemi di allegagione con conseguente alto tasso di colatura e acinellatura (generalmente acinellatura verde) e quindi la produzione risulta essere fortemenete variabile in funzione dell'andamento stagionale.

In Gargagnana, dove sono stati caratterizzati le accessioni a uva rosa qui descritte, le uve maturano precocemente senza raggiungere un elevato grado zuccherino e perdendo velocemente l'acidità, fornendo vini con poca struttura, colore e aromi: pertanto può essere utilizzata esclusivamente in uvaggio. A causa di queste sue caratteristiche di poco pregio la sua suyperficie vitata a livello mondiale destinata alla produzione di vino è in forte diminuzione, anche nei paese dove tradizionalmente è più coltivato, come la Francia.

Per le sue caratteristiche tecnologiche tavolta è utilizzato anche come uva da tavola e per la produzione di succhi.

bibliografia (6)
autori anno titolo rivista citazione
Aeberhard M., 2005 Geschichte der Traubensorten. Arcadia Verlag, Solothum
Basso M., 1992 Contributo alla conoscenza del patrimonio genetico-viticolo toscano. Province di Pisa, Lucca e Massa Carrara. Proceedings of “Germoplasma frutticolo, salvaguardia e valorizzazione delle risorse genetiche” meeting, Alghero (Italy), 21-25 September 1992, 505-512.
Basso M., 1993 Contributo alla conoscenza del patrimonio genetico-viticolo toscano. La ricerca sperimentale in corso per la viticoltura toscana. Centro sperimentale per l’ortoflorofrutticoltura della Maremma toscana. San Felice (SI), maggio 1993, 139-143
D’Onofrio C., Fausto C., Matarese F., Materazzi A., Scalabrelli G., Fiorani F., Poli I., 2015 Genotyping of Grapevine Varieties from Garfagnana (Northern Tuscany): Evidence of a Historical Centre of Diversity American Journal of Enology and Viticulture Am. J. Enol. Vitic. 67: 120-126
Rézeau P., 1997 Dictionnaire des noms de cépages de france. CNRS, Paris
Vouillamoz J.F., Arnold C., 2009 Etude historico-génétique de l'origine du Cahsselas. Revue Suisse de Viticulture, Arboriculture, et Horticulture. 41:299-307
aggiornamento 08/07/2015 19:59:04 (9 anni fa)