Bianco d'Alessano: informazioni generali

informazioni generali gestite da Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell'Ambiente (SAFE) - Università degli Studi di Foggia
come citare questa fonte de Palma L., Tarricone L., De Michele M., Sacco L., Limosani P., Carparelli P., 2014. Bianco d'Alessano. In Italian Vitis database http://it.grapedb.org ISSN 2282-006X.
informazioni botaniche
nome
Bianco d'Alessano
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
Neutre
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_30
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
028
nome ufficiale
Bianco d'Alessano
sinonimi
sinonimi accertati (2)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
cloni omologati (2)
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
Riferimenti storici

Varietà di origine non definita e di antica coltivazione nella regione pugliese; nel “Bullettino Ampelografico” Frojo (1875) cita il vitigno Butta palmento (Lecce) con i suoi sinonimi Bianco di lassame (Trani, Andria, Barletta), Bianco di palmento (provincia di Taranto), Acchianca palamento (Ostuni, in provincia di Brindisi) Bianco d’Alessano (Carovigno, in provincia di Brindisi).

Il Bianco d’Alessano, forse partendo dalla provincia di Lecce ove è sito il comune di Alessano, si è probabilmente diffuso in altri territori regionali in ragione della sua produttività; secondo la suddetta descrizione di Frojo, infatti, la varietà è molto produttiva, ma soggetta a marcescenza e priva di doti d’aroma e qualità.

Secondo e Carparelli e coll. (2006), la coltivazione del Bianco d'Alessano si ridimensiò nell'ultimo dopoguerra a favore di colture allora più redditizie, per poi destare nuovo interesse negli anni '50, periodo in cui i vini neutri ebbero buona retribuzione economica.

 

diffusione & variabilità

Del Gaudio e Nico (1960) datano al 1870 la diffusione del Bianco d’Alessano nell’area di Martina Franca (Taranto), citano lo stesso comune e quello di Crispiano come fulcro della coltivazione del vitigno e segnalano la sua costante associazione colturale con la varietà Verdeca, considerata dai viticoltori ancor più produttiva e dai trasformatori come atta a conferire al “vino di Martina Franca” un colore verdolino.

Attualmente il vitigno è coltivato quasi esclusivamente in Puglia, soprattutto in “Valle d’Itria”, ma èinserito tra i vitigni idonei alla coltivazione in tutto il territorio pugliese. Secondo i dati ISTAT del Censimento dell’Agricoltura del 2010, in Puglia sono presenti 411 ettari, il 67% dei quali destinati a produzioni DOC e ripartiti in misura pressoché uguale tra le province di Brindisi, Bari e Taranto. Agli inizi degli anni '70 la sua coltivazione interessava una superficie di circa 3.830 ettari. 

utilizzazione tecnologica

Bianco d’Alessano dà vini neutri, asciutti, di colore giallo paglierino, utilizzabili come base vermouth, non adatti all’invecchiamento (Del Gaudio e Nico, 1960).

La scelta di appropriate tecniche viticole ed enologiche consente di ottenere da questa varietà vini interessanti, dotati di riflessi dorati, preservabili dall’ossidazione (Carparelli et al., 2006).

Produce uve con accumulo glucidico medio è di circa 20 °Brix, acidità titolabile 5-6 g/L, pH 3,4-3,6.

Il vitigno è incluso nella base varietale delle DOC Lizzano, Locorotondo, Martina Franca e Gravina e nelle IGT Puglia, Daunia, Murgia, Valle d'Itria, Tarantino, Salento.

bibliografia (3)
autori anno titolo rivista citazione
Carparelli P., Moretti G., Tarricone L., Gardiman M. 2006 Rivalutazione enologica del Bianco di Alessano. Atti informatici Convegno Nazionale “I vitigni autoctoni minori: aspetti tecnici, normativi e commerciali” Torino (Villa Gualino), 30 novembre-1 dicembre 2006
Del Gaudio S., Nico G. 1960 Bianco d'Alessano Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume I, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste
Frojo G. 1875 Relazione sugli studi ampelografici eseguiti nelle Puglie Bullettino Ampelografico, Ministero d’Agricoltura Industria e Commercio, Anno 1875 Fascicolo I. Tipografia Eredi Botta, Roma, 1876.
aggiornamento 07/01/2016 11:51:31 (8 anni fa)