Neretto duro: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Raimondi S., Ruffa P., Schneider A., 2014. Neretto duro. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Neretto duro
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_319
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
no
sinonimi
sinonimi accertati (2)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Balau (Astigiano, Canavese, Pinerolese)
  • Uva 'd Galvàn (Pinerolese (Torino))
denominazioni errate (5)
denominazioni errate indicate dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Barbera rotonda (Albiano d'Ivrea (Torino))
  • Bonarda (Canavese (Torino))
  • Peilavert (Dorzano, Saluzzola, Cavaglià (Biella))
  • Dolcetto (Boca (Novara))
  • Freisone (Tortonese occidentale (Alessandria))
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Le prime citazioni per questo vitigno fanno riferimento al suo sinonimo Balau o Balò, che viene elencato tra le varietà piantate nel 1692 nei possedimenti del conte Cotti, a Neive (Cuneo) (Di Ricaldone, 1972).

Il Balao (o Balau) è ricordato anche dal Gallesio nei suoi giornali di viaggio recentemente pubblicati (Gallesio, 1995) come una delle uve tipiche della campagna torinese nel 1818, e più tardi (1834) egli ci informa che era coltivata “di preferenza nelle colline della provincia di Alba, al di qua [riva sinistra, ndr] del Tanaro, come Vezza, Canale, Montaldo Roero e Montà, da dove è portato a  Torino per uva da frutta. [...] Il vino di Balau è dolce ma sensa forza e perciò la sua uva è tenuta più per frutta che per vino.”.

Una descrizione moderna è stata recentemente pubblicata (Schneider et al., 2006).

diffusione & variabilità

Difficile stimare la superficie occupata da questo vitigno: il Neretto duro è una varietà coltivata in modo sporadico ma su un ampio territorio del Piemonte centrale e orientale e nell’Oltrepò pavese, con un gran numero di sinonimi. Il nome Balau o Balò è forse il più tipico e anticamente citato, visto che altri sinonimi (Barbera rotonda, Dolcetto di Boca, Freisone) lo indicano erroneamente come un tipo variante di altri vitigni. Il Neretto duro non è iscritto al Registro nazionale e non va confuso con la Durasa, che è vitigno ben distinto.

utilizzazione tecnologica

Le uve del Neretto duro, nonostante la maturazione piuttosto precoce e la buona tolleranza ai marciumi del grappolo, non sono più utilizzate per il consumo diretto; tuttavia vengono talvolta apprezzate nella vinificazione grazie alla ricchezza in antociani e alla morbidezza dei mosti, caratterizzati da una bassa acidità. In effetti, prove di vinificazione hanno evidenziato buone caratteristiche dei vini, intensamente colorati e di pronta beva, anche se poco caratterizzati.

bibliografia (3)
autori anno titolo rivista citazione
Di Ricaldone G. A. 1972 I vini storici di Asti e del Monferrato Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Asti. Asti.
Gallesio G. 1995 I giornali dei viaggi A cura di E. Baldini. Accademia dei Georgofili, Firenze.
Schneider A., Mannini F., Raimondi S. 2006 Vitigni del Piemonte Ed. Regione Piemonte
aggiornamento 16/11/2016 15:10:24 (8 anni fa)