Dovrebbe corrispondere alla Barbarossa coltivata in Toscana indicata da Soderini G.V. (1600) e poi successivamente citata dal Trinci (1726).
Le analisi SSR e ampelografiche indicano che è diversa dalla Barbarossa descritta dal conte Giorgio Gallesio nella sua Pomona (1817-1839) che corrisponderebbe alla Barbarossa di Finale presente in Piemonte e Liguria, da una Barbarossa coltivata nella provincia di Massa-Carrara che corrisponde all'Uva Reina diffusa in Piemonte, e dalla Barbarossa coltivata in Francia e Corsica (Barbaroux rose).