Alcune note varianti somatiche dello Chardonnay sono lo 'Chardonnay rose' presente nei dintorni del villaggio di Chardonnay, lo 'Chardonnay musqué' con tipico aroma di moscato primariamente individuato in Pouilly e Arbois, e 'Melon à queue rouge', individuato in Arbois, che presenta tralcio e gambo rosso (Galet, 1990; Robinsons et al., 2012).
E' tra i vitigni maggiormente diffusi a livello mondiale, ed è stato varie volte incrociato originando numerose nuove varietà (Robinsons et al., 2012): Chardonel (incrocio interspecifico con Seyval), Charmont (incrocio con Chasselas), Chasan (incrocio con Palomino fino), Doral (incrocio con Chasselas), Lilioria (incrocio con Baroque), Ravat blanc (incrocio interspecifico con Seibel), Sila (incrocio con Kövidinka), Sukholimansky bely (incrocio con Plavaï).
Lo Chardonnay si adatta a molte tipologie di clima e ha raggiunto la massima espansione verso la fine del 1900, essendo stato poi in parte sostituito dal Pinot grigio.
In Francia è il secondo vitigno ad uva bianca maggiormente coltivato, dopo il Trebbiano toscano (Ugni blanc), rappresentando i vitigno predominate in Borgogna.
Alla Francia seguono la California, l'Australia, l'Italia e poi vari altri paesi con superfici inferiori a 10.000 Ha.
In Italia è particolarmente diffuso in Lombardia e Trentino Alto Adige per la produzione di vino frizzante. Notevoli sono i vini di elevata struttura, in purezza o in miscela, prodotti in Piemonte, Toscana, Umbria, Puglia e Sicilia.