Il Cabernet Sauvignon è una delle più importanti e diffuse varietà a livello mondiale, e pertanto presenta numerose sinonimie (al momento nessuna nota in Italia) ed è stato varie volte incrociato artificialmente per creare nuovi vitigni, tra cui in Italia l' 'Incrocio Manzoni 2.15'.
Varianti somatiche del colore dell'acino sono il 'Malian' con acini rosa-bronzati, e lo 'Shalistin' con uva bianca, varianti che sono state entrambe caratterizzate e registrate in Australia (Robinson et al., 2012).
Ha germogliamento e fioritura tardiva, maturazione media-tardiva (matura poco prima del Sangiovese). E' resistente ai freddi invernali.
E' molto coltivato in Francia, occupando la 4 posizione dopo Merlot, Grenache e Syrah (Robinsons et al., 2012)
E' molto diffuso anche in Italia, dove fu primariamente introdotto in Piemonte agli inizi del 1800 (Robinsons et al., 2012) e poi si è diffuso in tutta l'Italia e particolarmente in Toscana, dove viene utilizzato sia come aggiunta al Sangiovese in alcune denominazioni, oppure è utilizzato per produrre vini in purezza, tra cui il famoso Sassicaia (Bolgheri, Livorno). E' molto coltivato anche in Sicilia.
Negli altri paesi europei, in ordine di importanza seguono, Spagna, Bulgaria, Ucraina, Moldova, Russia, Romania, Ungheria, Portogallo, Grecia, Austria e poi gli altri (Robinsons et al., 2012).
Nelle Americhe il Cabernet Sauvignon è molto coltivato in Cile e in California (rispettivamente al secondo e terzo posto a livello mondiale, dopo la Francia), seguiti da Argentina, Washington State, Brasile, Canada. L'Australia si colloca al quarto posto, e la Cina al quinto. E' molto diffuso anche in Sud Africa (Robinsons et al., 2012).