Lambrusca di Alessandria: informazioni generali

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come citare questa fonte Raimondi S.,Torello Marinoni D., Schneider A., 2014. Lambrusca di Alessandria. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Lambrusca di Alessandria
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_112
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
113
nome ufficiale
Lambrusca di Alessandria N.
sinonimi
sinonimi accertati (6)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Pezzè (Comasco e Lecchese)
  • Moretto (Tortonese (Alessandria))
  • Crova (Pinerolese (Torino))
  • Crovìn (Roero (Cuneo))
  • Croetto (Monferrato orientale (Alessandria))
  • Stupèt (Astigiano)
denominazioni errate (1)
denominazioni errate indicate dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Neretto di Alessandria (Val Chisone (Torino))
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Difficile individuare la prima citazione per questo vitigno, dal momento che le due denominazioni tipiche ‘Lambrusca’ e ‘Croetto’ si possono riferire a più di un vitigno: di esse troviamo già traccia nell’opera del conte Nuvolone (1798) e anche qualche anno prima nel poemetto di don Spagarino (Pasqua, 1993).

Un riferimento più certo, confermato dall’utilizzo del sinonimo ‘Moretto’ esclusivo di quest’uva, è quello di Giorgio Gallesio che lo osservò nell’Alessandrino negli anni ’30 del XIX secolo, individuandone anche la sinonimia con la Lambrusca (Gallesio, 1995).

Come per molte altre varietà dell’Alessandrino, sono Demaria e Leardi (1875) i primi a stilarne una descrizione dettagliata e a confermare su basi più oggettive le sinonimie citate.

diffusione & variabilità

Il nome Lambrusca di Alessandria con tutta probabilità individua correttamente la zona di origine di questo vitigno; tuttavia esso, in virtù di alcune caratteristiche agronomiche e produttive, ha avuto nei secoli passati una diffusione ampia in Piemonte e anche al di fuori della regione: grazie al germogliamento tardivo e alla maturazione relativamente precoce è stata diffusa in tutti quegli areali (fondovalle o vallate fredde) caratterizzati dal rischio di gelate primaverili e da stagioni calde di breve durata; anche la buona produttività ha certamente contribuito alla sua diffusione.

Oltre ai sinonimi piemontesi di Moretto, Croetto e, localmente, Stupét, già dalla fine dell’Ottocento se ne trova citata la presenza nell’area lecchese e varesina con il sinonimo Pezzé.

La superficie che dalle statistiche (ISTAT, 2010) può essere con buona certezza riferita a questa varietà è, in Piemonte, di circa 80 ettari, distribuiti in impianti non recenti.

utilizzazione tecnologica

Le uve di Lambrusca di Alessandria forniscono un vino considerato poco pregiato anche nel passato, in quanto di tannicità accentuata e non molto alcolico. Non se ne conoscono produzioni in purezza.

bibliografia (5)
autori anno titolo rivista citazione
Demaria P.P., Leardi C. 1875 Ampelografia della provincia di Alessandria Ed. Negro, Torino.
Gallesio G. 1995 I giornali dei viaggi A cura di E. Baldini. Accademia dei Georgofili, Firenze.
ISTAT 2010 Censimento generale dell'Agricoltura -
Nuvolone G. 1798 Sulla coltivazione delle viti e sul metodo migliore di fare e conservare i vini. Calendario georgico della Società Agraria di Torino.
Pasqua M. 1993 Territorio e società ad Incisa in Valle Belbo fra basso medio evo ed età moderna. Amm. Comunale, Ass. Pro loco Incisa Scapaccino.
aggiornamento 16/11/2016 14:32:49 (8 anni fa)