Cardìn: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Raimondi S., Ruffa P., Schneider A., 2014. Cardìn. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Cardìn
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_48
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
no
sinonimi
sinonimi accertati (8)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Matinera (Corneliano d'Alba, Cuneo province)
  • Borsé (Boves, Cuneo province)
  • Montanera (di Saluzzo) (Saluzzese, Cuneo province)
  • Neirano (Bibiana, Torino province)
  • Barbera dou ciorniu (Valle di Susa, Torino province)
  • Douset vej (Canavese, Torino province)
  • Tadone (del Canavese) (Canavese, Torino province)
  • Cavajera (Canavese, Torino province)
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Il primo riferimento al Cardìn nei documenti storici a noi noti è quello fatto dal conte Nuvolone, che nel 1787 afferma in un Almanacco Agronomico che "Cardino dà buon vino." Lo stesso autore, nel 1798 indica il suo sinonimo ‘Montanera’ di Saluzzo in un elenco di uve di seconda qualità del territorio piemontese; maggiori informazioni ci vengono dall’XI fascicolo del Bullettino ampelografico (Di Rovasenda, 1879) dove si ricorda che “La Montanera serve pure come uva da mensa, massime attesa la sua precocità; dà pure vino colorato e di corpo, ma forse non così facilmente robusto e serbevole come quello di Neiretta.”.

Una prima descrizione di riferimento è pubblicata nel testo "Vitigni del Piemonte" (Schneider et al., 2006).

diffusione & variabilità

Il termine Cardìn, è quello utilizzato nel Monregalese e nella zona di Dronero per indicare questo vitigno, ma la stessa cultivar è stata osservata in tutto l’arco pedemontano piemontese: nel Cuneese (con il nome ‘Borsé’), nel Roero occidentale (‘Matinera’), nel Pinerolese (‘Neirano’, da non confondere con altri ‘Neirani’ diffusi soprattutto nelle Langhe), in Valle di Susa (‘Barbera du ciorniu’) ed in Canavese (‘Cavajera’ o ‘Dousèt vej’, in riferimento al Dolcetto, altrettanto precoce, ma forse di più recente introduzione in quest’area), ma soprattutto nel Saluzzese con il nome di ‘Montanera’, appellativo che però nel Pinerolese identifica un vitigno ben distinto.

utilizzazione tecnologica

Al di là di qualche prova sperimentale, non sono presenti produzioni significative da questo vitigno: di maturazione precocissima (circa una settimana prima del Dolcetto) è in grado di fornire vini dal colore ricco e potenzialmente stabile e di moderata acidità.

bibliografia (4)
autori anno titolo rivista citazione
Di Rovasenda G. 1879 Relazione sulla coltivazione della vite nel circondario di Saluzzo. In: Bullettino ampelografico. Ministero d'Agricoltura, fascicolo XI.
Nuvolone G. 1787 Il contadino istruito. Almanacco agronomico per l’anno 1787. Torino.
Nuvolone G. 1798 Sulla coltivazione delle viti e sul metodo migliore di fare e conservare i vini. Calendario georgico della Società Agraria di Torino.
Schneider A., Mannini F., Raimondi S. 2006 Vitigni del Piemonte Ed. Regione Piemonte
aggiornamento 16/11/2016 14:04:59 (7 anni fa)