Doux d'Henry: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Torello Marinoni D., Raimondi S., 2014. Doux d'Henry. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Doux d'Henry
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_74
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
75
nome ufficiale
Doux d'Henry N.
sinonimi
sinonimi accertati (1)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Gros d'Henry
denominazioni errate (2)
denominazioni errate indicate dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Avarena (Envie (Cuneo))
  • Biauna (Envie (Cuneo))
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Anche se il nome di questo vitigno richiamerebbe secondo una leggenda il sovrano francese Enrico IV, che lo avrebbe diffuso in Piemonte o ne avrebbe bevuto il vino passando per le zone coltivate a Doux d’Henry nel suo viaggio verso Torino, non vi è alcuna prova che questa cultivar fosse coltivata prima del XIX secolo. Già noto al marchese Incisa della Rocchetta (1869) che lo ritiene di origine francese, il Doux d’Henry sarebbe secondo il conte di Rovasenda (1877) vitigno tipico del Pinerolese. In occasione dell’esposizione ampelografica di Pinerolo è infatti ripetutamente annotato in molti comuni della zona (Provana di Collegno, 1881), come uva da tavola e da vino.

diffusione & variabilità

Oggi il Doux d’Henry è coltivato per pochi ettari soltanto limitati al Pinerolese dove rientra per l’85% nella produzione della DOC Pinerolese Doux d’Henry. Si tratta di una cultivar a fiore fisiologicamente femminile, che per offrire una produzione regolare necessita di essere coltivata frammista a piante di altri vitigni. Oggi si trovano ancora rari esemplari di Doux d’Henry nei vecchi vigneti delle alte valli Chisone e Susa, indicando una diffusione piuttosto ampia nel passato. I sinonimi di Avarena e Biauna (forse nomi errati per Avarengo e Beuna) con cui ne sono state recuperate delle piante nei vecchi impianti del Saluzzese ne testimoniano la presenza storica in tutta nella fascia pedemontana occidentale piemontese.

utilizzazione tecnologica

Il Doux d’Henry, oltre che non produrre polline fertile, presenta talora uno sviluppo e una maturazione degli acini scalare e stentata, soprattutto nelle annate meno favorevoli, compensata tuttavia da una elevato numero di infiorescenze per pianta. Quando le uve raggiungono un buon livello di maturazione si ottiene dal Doux d’Henry in purezza un vino leggero ma di profumo gradevole, morbido, di scarso contenuto in tannini. L’utilizzazione tipica nel dopoguerra era il consumo come uva da tavola.

bibliografia (3)
autori anno titolo rivista citazione
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
Incisa, L. 1869 Catalogo descrittivo e ragionato della collezione di vitigni italiani e stranieri posseduta in Rocchetta Tanaro Riedizione della copia annotata dall’autore in: Aldo di Ricaldone G., 1974. La collezione ampelografica del Marchese Leopoldo Incisa della Rocchetta (1792-1871). Camera Commercio di Asti.
Provana di Collegno L. 1881 Viticoltura ed enologia nel territorio di Cumiana (circondario di Pinerolo). Bullettino Ampelografico, XIV: 9-21.
aggiornamento 16/11/2016 14:16:43 (8 anni fa)