Grec rouge: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Torello Marinoni D., Raimondi S., 2014. Grec rouge. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Grec rouge
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
codice
IVD-var_103
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
no
sinonimi
sinonimi accertati (6)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Ivernasso (Valle di Susa (Torino))
  • Napoletana (Tortonese (Alessandria))
  • Sorìa (Novese e Gaviese (Alessandria))
  • Grisa rossa (Valle di Susa (Torino))
  • Cipar (Croazia)
  • Barbarossa verduna (Riviera di ponente (Liguria))
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Grisa rousa (ovvero Grigia rossa per distinguerla dalla Grigia nera) ed Ivernasso sono i nomi usati per questa cultivar in Valle di Susa in provincia di Torino, dove veniva un tempo coltivata per il consumo allo stato fresco oltre che per dare un vino leggero e dissetante. Studi ampelografici e genetici ne hanno indicato la corrispondenza con lo storico Grec rouge (Schneider et al., 2001), forse uno dei vitigni citati in Francia dall’inzio del XVII secolo (de Serres, 1600). Il bellissimo grappolo di questa varietà ed il colore tra il verde, il rosato ed il rosso acceso degli acini la rendono una delle uve più decorative, tanto che è probabile essa si celi nel cosiddetto Raisin merveilleux  (o Vigne grecque) citato nel Medioevo (Reich, 1902). Accanto a ogni casolare, in molti paesi europei, si coltivava qualche pianta di Grec rouge per dare uva da mensa, mentre nelle regioni più calde mediterranee se ne otteneva anche del vino per il consumo famigliare. 

Oltre ad essere vitigno tradizionale della Valle di Susa, dove emerge dalla memoria delle popolazioni locali come Barbarù, Vërnaso o La Griza  (Di Maio, 1997), in Piemonte è presente ormai sporadicamente nella provincia di Alessandria con il nome di Pulitana (Napoletana) o Sorìa (citate anche da Demaria e Leardi, 1875) e in Liguria come Barbarossa verduna (ovvero verdastra), ad indicare un colore dell’uva che nelle parti meno esposte del grappolo può non evolvere nel rosso acceso tipico. 

diffusione & variabilità

Nel passato il Grec rouge era presente in quasi tutti i paesi europei del centro e del sud, ma sempre coltivato in piccole proporzioni, senza mai raggiungere superfici importanti. Oggi è praticamente scomparso,  con sporadiche presenze in luoghi anche distanti: dalla Croazia, dove è chiamato Cipar (Šimon et al., 2007), all’area atlantica (nel Duoro portogese è il Rabigato franco, descritto da Eiras-Dias et al., 2011). E’ vitigno ufficialmente registrato in Portogallo.

Il Grec rouge presenta una rilevante variabilità fenotipica nella dimensione, compattezza, colorazione del grappolo, tanto che non si può escludere la presenza di mutazioni somatiche legate all’espressione del colore, con varianti rosate (Grec rose) o più o meno intensamente rosse. Pare anche sensibile all’ambiente colturale: su suoli magri e sciolti si hanno grappoli di media dimensione, spargoli e di colore rosso violaceo, nei terreni profondi e compatti il grappolo è grande, compatto, e rimane verde internamente o dalla parte meno esposta alla luce.

utilizzazione tecnologica

Il Grec rouge è un ottima uva da tavola, di bellissimo aspetto per le delicate tonalità che evocano le nature morte dei fiamminghi, di consistenza e sapore gradevole, adatta alla valorizzazione per il consumo da mensa da smerciare sui mercati locali attraverso la formula del “chilometro zero”, senza prolungata conservazione o lunghi trasporti che comprometterebbero la qualità del prodotto.

La scarsissima dotazione di antociani dell’uva (rappresentati quasi soltanto da cianidina), il contenuto zuccherino sufficiente e l’acidità equilibrata permettono anche di ottenere un vino bianco di buona finezza e piacevolezza. 

bibliografia (6)
autori anno titolo rivista citazione
Demaria P.P., Leardi C. 1875 Ampelografia della provincia di Alessandria Ed. Negro, Torino.
De Serres O. 1600 Le théâtre d'agriculture et mésnage des champs I. Metayer (Paris)
Di Maio M. 1997 Avënā, Biquèt, Nibiò, Müscat….Vigne, vendemmie e vini nell’Alta Valle della Dora Riparia. Valados Usitanos, Torino.
Reich L. 1902 Grec rouge. In: Viala P., Vermorel V., Ampélographie. Tome III, Masson (Paris).
Schneider A., Carra A., Akkak A., This P., Laucou V., Botta R. 2001 Verifying synonymies between grape cultivars from France and Northwestern Italy using molecular markers. Vitis 40, 4, 197-203.
Šimon S., Maletić E., Karoglan Kontić J., Crespan M., Schneider A., Pejić I. 2007 Cv. Maraština a new member of the Malvasia group. Abstr. II Int. Symp. “Mediterranean Malvasias”, Salina (ME).
aggiornamento 16/11/2016 14:28:16 (8 anni fa)