Pignola: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Boccacci P., Raimondi S., 2014. Pignola. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Pignola
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_274
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
191
nome ufficiale
Pignola N.
sinonimi
sinonimi accertati (2)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Pignolo spano (Biellese e Vercellese)
  • Groppello (di Breganze) (Breganze (Vicenza))
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

La Pignola è una delle varietà citate da più antica data in Italia: è più che probabile, infatti, che ad essa si riferisse Pier de Crescenzi (1309) parlando del “pignolus qui multum diligitur apud Mediolanum in arbustulis, sed apud nos non bene fructificat", frase che parrebbe indicare, oltre alla zona di coltivazione tradizionale, una ridotta fertilità che tuttora si rileva in questo vitigno.

Negli statuti comunali e in documenti di epoca tardo-medievale e rinascimentale (Comba, 1990; Berruti, 2001), inoltre, sono piuttosto numerose le citazioni che lo ricordano, spesso insieme al Nebbiolo, con cui condivide tratti morfologici e genetici. Stando ad una affermazione del Croce (1606), possiamo riferire a questa varietà anche il 'Nebiol milanese' che egli brevemente descrive con tratti che ben riprendono i caratteri tipici del vitigno In epoche più recenti il Pignolo o Uva Pignola era descritto tra i vitigni tipici del nord Piemonte anche con il nome di  Pignolo spano, ovvero Pignolo Spanna (locale designazione del Nebbiolo, vale a dire “Nebbiolo con grappolo a pigna”) (Milano, 1839; Molon, 1906).

Anche l'abbondanza dei sinonimi indica l'antichità di questo vitigno e la diffusione della sua coltivazione: tra questi quello di Pignolo di San Colombano ricorda ancora una volta come questa varietà fosse particolarmente apprezzata nei territori di influenza milanese, quale era la collina di San Colombano al Lambro (LO). Con questo nome, il Gallesio gli dedicò una delle monografie della sua monumentale Pomona (1817-39).

diffusione & variabilità

L'area di coltura della Pignola era un tempo molto ampia, se consideriamo le citazioni storiche che spaziano dal Piemonte a quasi tutto il territorio lombardo, compresa la porzione appenninica di entrambe le regioni e addirittura del Piacentino (Bacci, 1596). Poiché il Pignolo friulano è un vitigno distinto, le citazioni per quell'area non possono essere ricondotte alla varietà qui trattata e restano anche in dubbio quelle riportate per l'area veneta e toscana (Hohnerlein-Buchinger, 1996) anche se è stato recentemente dimostrato che il ‘Groppello’ coltivato a Breganze (Vicenza) è sinonimo di Pignola (Cancellier et al., 2009).

Attualmente il vitigno è coltivato sporadicamente in Valtellina (anche se è cultivar iscritta al Registro e idonea alla coltivazione per la regione Lombardia), mentre in Piemonte rimangono poche piante sparse del sinonimo 'Pignolo spano' nei residui vigneti storici del Piemonte nord-orientale. Descrizione ampelografica moderna di riferimento si può considerare quella tratteggiata da Cosmo e collaboratori per la Pignola valtellinese (1965).

Queste popolazioni attualmente coltivate, dal Biellese alla Valtellina, appartengono ad un unico tipo morfologico, mentre in passato erano attestati anche tipi varianti, quali un Pignolo grigio (Lavezzari, 1784) che, non essendo più stato reperito, non sappiamo se considerare una mutazione per il colore della bacca o una cultivar distinta.

utilizzazione tecnologica

La Pignola valtellinese viene attualmente utilizzata in taglio con le uve Nebbiolo (localmente Chiavennasca), anche se in tempi recenti si sono sperimentate nuove versioni in purezza, anche con vinificazione in bianco e, talvolta, spumantizzazione.

I vini rossi di Pignola in purezza sono caratterizzati da un colore simile, benché talvolta più tenue, a quello del Nebbiolo e ugualmente soggetto a rapida evoluzione per via della presenza caratterizzante di antociani disostituiti, poco resistenti all’ossidazione. Per contro, la tannicità è marcata e talora può rendere i vini Pignola troppo ruvidi quando giovani. Ciò nonostante, questi vini pongono la loro gradevolezza nelle note olfattive particolari di frutti rossi e, talora, frutta secca (nocciola). Nel nord Piemonte le uve di Pignolo spano, sinonimo oggi quasi scomparso, davano insieme a quelle di Nebbiolo un vino particolarmente ricercato: alcolico, austero, di lunga vita (Molon, 1906).

bibliografia (12)
autori anno titolo rivista citazione
Bacci A. 1596 De naturali vinorum historia Tip. Niccolò Muzi - Roma
Berruti T. 2001 Cronaca di Tortona [1575 ca., ndr] Edizione a cura di Sergio Pagano. Cassa di Risparmio di Tortona.
Cancellier S., Giannetto S., Crespan M. 2009 "Groppello di Breganze" e "Pignola" sono lo stesso vitigno. Rivista di viticoltura e di enologia, n° 62: 3-9
Comba R., Dal Verme A. 1990 Repertorio di vini e vitigni diffusi nel Piemonte medievale Vigne e vini nel Piemonte medievale. Ed. L'Arciere, Cuneo.
Cosmo I., Sardi F. Calò A. 1965 Pignola In: Principali vitigni da vino coltivati in Italia. Longo e Zoppelli (Treviso), IV.
Croce G.B. 1606 Della eccellenza e diversità dei vini che nella montagna di Torino si fanno; e del modo di farli. In Torino, per Aluigi Pizzamiglio.
de Crescentiis P. 1309 Opus ruralium commodorum Ristampa anastatica dell'edizione di Strasburgo del 1486. Biblioteca internazionale "La Vigna", Vicenza.
Gallesio G. 1839 Pomona italiana, ossia trattato degli alberi fruttiferi. Capurro N., Pisa, 1817-1839
Hohnerlein-Buchinger T. 1996 Per un sublessico vitivinicolo: la storia materiale e linguistica di alcuni nomi di viti e vini italiani. Niemeyer (Tübingen).
Lavezzari P. 1784 Annotazioni relative all’Agricoltura milanese. In: Elementi d’Agricoltura di Lodovico Mitterpacher di Mitternburg. Tomo secondo. Nell’imperial monistero di S.Ambrogio maggiore (Milano).
Milano D. 1839 Sulle viti e sui vini della provincia biellese: memoria Tip. Rachetti ved. Caligaris. Varallo Sesia.
Molon G. 1906 Ampelografia. Ulrico Hoepli, Editore Libraio della Real Casa, Milano.
aggiornamento 17/11/2016 09:08:54 (8 anni fa)