Nulla si sa di questo vitigno approdato nella nei dintorni di Verduno, presso Alba, e qui oggetto d’interesse da parte dei viticoltori locali a partire dagli anni ’70 del Novecento. Ci sentiamo di propendere per un’introduzione da fuori, perché nulla lascia supporre si tratti di una selezione locale, né vi sono testi storici che indichino la sua presenza in loco nel passato. Nemmeno il nome di Pelaverga appare originale e del tutto appropriato, perché riprende il vitigno tipico di Pagno nella Val Bronda e delle Colline Saluzzesi, con cui questo Pelaverga, che non ha nulla in comune tranne forse il colore viola-grigiastro dell’uva, è stato a lungo confuso.
Stabilito che si trattava di due vitigni distinti (Mannini et al., 1991), che il Pelaverga coltivato a Verduno non aveva altra identità e che nel contempo dava un vino morbido ed equilibrato, originale e di grande piacevolezza, si è stabilito dopo la sperimentazione volta alla valutazione di questo vitigno di assegnargli il nome di Pelaverga piccolo per l’iscrizione nel Registro delle Varietà, sottolineandone la ridotta dimensione dell’acino rispetto all’altro Pelaverga.
Il riconoscimento a DOC del Verduno Pelaverga ottenuto nel 1995 ha portato a tutelare e valorizzare questo prodotto locale.