Uvalino: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Raimondi S., Ruffa P., Schneider A., 2014. Uvalino. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Uvalino
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_221
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
370
nome ufficiale
Uvalino N.
sinonimi
sinonimi accertati (2)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Curnajola (Canavese (Torino))
  • Lambruschino (Roero (Cuneo))
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Dal momento che il termine utilizzato per designare questo vitigno significa semplicemente ‘uva da utilizzare in taglio con altre’, è difficile individuare nella bibliografia storica un riferimento certo a questa varietà; tuttavia ci viene in aiuto il sinonimo Cournajola, utilizzato ancora in Canavese e citato dal Gatta (1838): è forse questa la prima citazione nota del vitigno. Esso compare poi con il nome di Uvalino nel Catalogo del marchese Incisa della Rocchetta (1869) e quindi nel Saggio del Di Rovasenda (1877).

Una descrizione moderna di riferimento è stata recentemente pubblicata (Schneider et al., 2006).

diffusione & variabilità

Presente in differenti aree del Piemonte con svariati sinonimi, le superfici ad esso dedicate erano ovunque molto ridotte, con la relativa eccezione delle colline astigiane sulla destra orografica del Tanaro.

Autorevoli autori del passato, tra cui anche il Di Rovasenda (1877) lo considerarono erroneamente un sinonimo del Neretto di Marengo, con il quale condivide molti caratteri morfologici, ma che è una cultivar distinta. Oggi l’Uvalino non ha che una limitatissima coltivazione pari a pochi ettari nel solo Piemonte.

utilizzazione tecnologica

Grazie alla notevole resistenza ai marciumi, e quindi alla possibilità di raccoglierle tardi, oltre alla grande ricchezza in composti fenolici, le uve di Uvalino erano tradizionalmente utilizzate per ‘’ncaplé’, ovvero per essere pigiate e poste a fermentare con le vinacce rimanenti dalla svinatura di uve più pregiate, talora insieme ad uve poco mature e anche ad acqua, al fine di ottenere un secondo vino da consumarsi in famiglia o per dissetarsi durante il lavoro dei campi Altro uso famigliare era ancora quello di ottenerne ricercati passiti da uve scelte appassite in casa fino all’inverno. La stessa rilevante dotazione polifenolica ha suscitato un rinnovato interesse per questo vitigno  singolare che è stato quindi iscritto al Registro nazionale e, pur per ora di limitatissimo utilizzo, viene vinificato in purezza da uve appassite secondo la tradizione, ottenendone un vino di grande struttura e personalità. 

bibliografia (4)
autori anno titolo rivista citazione
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
Gatta L. F. 1833 Cenno intorno alle viti ed ai vini della provincia di Ivrea. In: Calendario Georgico della Reale Società agraria di Torino per l'anno 1833.
Incisa, L. 1869 Catalogo descrittivo e ragionato della collezione di vitigni italiani e stranieri posseduta in Rocchetta Tanaro Riedizione della copia annotata dall’autore in: Aldo di Ricaldone G., 1974. La collezione ampelografica del Marchese Leopoldo Incisa della Rocchetta (1792-1871). Camera Commercio di Asti.
Schneider A., Mannini F., Raimondi S. 2006 Vitigni del Piemonte Ed. Regione Piemonte
aggiornamento 17/11/2016 09:28:07 (8 anni fa)