Brachetto Migliardi: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Raimondi S., Ruffa P., Schneider A., 2014. Brachetto Migliardi. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Brachetto Migliardi
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_39
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
no
sinonimi
sinonimi accertati (1)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Brachetto di Montabone
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Le notizie storiche su questo vitigno sono alquanto confuse per via della sua omonimia con il più diffuso, e forse di maggior pregio qualitativo, Brachetto dell’Acquese, l’unico Brachetto per ora iscritto nel Registro Nazionale. Il nome Migliardi, specificazione aggiunta alcuni anni orsono quando ci si è accorti della sua distinzione dal Brachetto acquese (Schneider et al., 2004), indica semplicemente l’azienda dove sarebbe stato conservato e da cui sarebbe stato diffuso.

L’omonimia era nota nel passato, perché già il conte di Rovasenda nel 1877 affermava “Non tutte le uve coltivate in Piemonte sotto questo nome sono identiche”, aggiungendo però che esse erano per lo più aromatiche. Anche Giorgio Gallesio (1839), descrivendo il Brachetto nizzardo alla base del vino Bellet, dimostra di esser ben conscio della presenza di una pluralità di vitigni, tutti chiamati Brachetto. Quello che qui trattiamo non pare avere una descrizione storica di riferimento, anche se è presente nei vigneti del sud del Piemonte sicuramente dalla seconda metà del secolo scorso e benché sia distinto dalle altre uve aromatiche a bacca nera. In loco è stato confuso con il Brachetto acquese e da alcuni decenni talora propagato e diffuso insieme a quest’ultimo.

E’ probabile che alcuni riferimenti di fine Ottocento ad un Brachetto a bacca nera coltivato nell’Astigiano a nord del Tanaro (Commissione Ampelografica Provincia di Cuneo, 1879) e a maggior ragione nella provincia di Torino (Di Rovasenda, 1877) possano essere attribuiti a Brachetti diversi da quello dell’Acquese, tra cui appunto il Brachetto Migliardi. 

diffusione & variabilità

Il Brachetto Migliardi è oggi coltivato nelle stesse zone del Brachetto acquese. Data l’omonimia, non è possibile attribuirgli una precisa superficie colturale, anche se si può stimare assai più ridotta rispetto al Brachetto N.. Tra gli omonimi Brachetto a sapore semplice, ovvero vitigni che sono stati indicati erroneamente come Brachetto, va ricordata la Lambrusca di Alessandria, detta Brachetto di Susa nel Pinerolese e Torinese, a cui è possibile vadano attribuiti i riferimenti storici di fine Ottocento per queste zone (Di Rovasenda, 1877), e il Brachèt canavesano, anch’esso citato storicamente (Di Rovasenda, 1877), che corrisponde in realtà allo Chatus.

utilizzazione tecnologica

Questa varietà aromatica dalla buona produttività dà uve ricche di antociani e tra questi soprattutto di malvidina, cosa che conferisce al vino un colore rubino brillante e stabile. Per contro l’acidità nei vini risulta un poco carente, il grado alcolico appena medio e la frazione aromatica, se pure non complessa, ben percettibile e gradevole, con note di rosa e di frutti rossi (Mannini et al., 2012). Da uno studio specifico sulle uve a maturità, geraniolo e nerolo sono gli alcoli terpenici predominanti, insieme alla frazione glucosidata di alcoli superiori (benzilico e 2-feniletanolo) (Mannini et al., 2012).

bibliografia (5)
autori anno titolo rivista citazione
Commissione ampelografica della provincia di Cuneo. 1879 Elenco e qualità dei vitigni coltivati nella provincia di Cuneo. Bullettino ampelografico, XI, 311-353.
Di Rovasenda G. 1877 Catalogo dei vitigni attualmente coltivati nella provincia di Torino con un cenno delle proporzioni nella loro coltivazione compilato sulle indicazioni fornite da ciascun comune alla Commissione ampelografica provinciale. In: Bullettino ampelografico, fascicolo VIII. Tip. Eredi Botta (Roma).
Gallesio G. 1839 Pomona italiana, ossia trattato degli alberi fruttiferi. Capurro N., Pisa, 1817-1839
Mannini F., Mollo A., Santini D., Schneider A., Raimondi S., Ruffa P., Bonifacino G., Marchese E., Paravidino E., Tragni R. 2012 I principali vitigni aromatici del Piemonte a bacca colorata Regione Piemonte (Torino).
Schneider A., Soster M., Ricci L. 1994 Guida all’identificazione dei principali vitigni ‘Brachetto’ coltivati in Piemonte. Piemonte agricoltura supplemento 3/94. Regione Piemonte (Torino).
aggiornamento 17/11/2016 09:57:28 (8 anni fa)