Neretto di Salto: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Raimondi S., Ruffa P., Schneider A., 2014. Neretto di Salto. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Neretto di Salto
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_153
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
no
sinonimi
nessun sinonimo disponibile per Neretto di Salto
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

I primi riferimenti storici a questa varietà, che prende il nome da una piccola località, dal 1928 frazione del comune di Cuorgnè (Torino), risalgono alla prima metà dell’800, quando di esso si interessarono i principali ampelografi attivi in Piemonte: Giorgio Gallesio lo cita nella trattazione del Nebbiolo canavesano, nella sua monumentale Pomona (1817-39); il Gatta (1838) lo elenca (come Neret dë Saut o Freisa spëssa) tra i numerosi Neretti di quest’area e ci informa circa la sua presenza abbondante in tutto il circondario di Ivrea; di questo vitigno, infine, è rimasta una rarissima scheda informativa compilata da un corrispondente locale per la redazione della Ampelografia subalpina di Matthieu Bonafous (1793-1852), opera che, rimasta in manoscritto in seguito alla morte dell’autore, andò disgraziatamente distrutta sotto i bombardamenti che colpirono Torino durante la seconda guerra mondiale.

diffusione & variabilità

Questa cultivar è forse ancora sporadicamente presente nei vecchi vigneti del Canavese occidentale (Torino), ma di questa presenza non è possibile conosce l’entità. E’ un vitigno distinto dagli altri Neretti piemontesi (N. di Bairo, N. gentile, N. duro, N. nostrano, ecc.) e non è iscritto al Registro nazionale; mentre in passato era confuso con il Pignolo spano del Biellese (Pignola N.) (Gallesio, 1817-39; Di Rovasenda, 1877), in tempi più vicini a noi, è stato erroneamente ritenuto un sinonimo del Neretto di Bairo (Dalmasso e Burbatti, 1964). Per tutti questi motivi la sua sussistenza in coltura è a serio rischio di scomparsa.

utilizzazione tecnologica

Non esistono esperienze di vinificazione in purezza di questa varietà. Da una caratterizzazione preliminare si evince che le uve del Neretto di Salto presentano una concentrazione zuccherina moderata e una acidità sostenuta, con importante componente malica.

bibliografia (4)
autori anno titolo rivista citazione
Dalmasso G., Burbatti A. 1964 Neretto di Bairo In: Principali vitigni da vino coltivati in Italia. Longo e Zoppelli (Treviso), III.
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
Gallesio G. 1839 Pomona italiana, ossia trattato degli alberi fruttiferi. Capurro N., Pisa, 1817-1839
Gatta L. F. 1833 Cenno intorno alle viti ed ai vini della provincia di Ivrea. In: Calendario Georgico della Reale Società agraria di Torino per l'anno 1833.
aggiornamento 25/06/2015 14:01:22 (8 anni fa)