La prima citazione nota per questo vitigno tipico del Monferrato risale al 1798, quando il conte Nuvolone elenca “il Zanello dei Monferrini” tra i possibili sinonimi del Pelaverga saluzzese (valutazione rivelatasi errata).
Una descrizione dettagliata ci viene fornita da Demaria e Leardi (1875) che lo dicono “vitigno proprio del Casalese” e in seguito diffusosi “nei vigneti dei circondari limitrofi di Alessandria e di Asti”, anche se già nel 1834 Gallesio lo osservò a Refrancore e Portacomaro (Asti). Il conte di Rovasenda, che ne conservava qualche esemplare proveniente dal Casalese (anche con il nome di Zané), lo dice vitigno usato per l’uva da mensa e per il vino, ma di maturazione così tardiva da non riuscire affatto bene sulle colline del Saluzzese dove aveva sede la collezione (1877).
Per una descrizione moderna si può fare riferimento al testo Vitigni del Piemonte (Schneider et al., 2006).