Prunestra: informazioni generali

informazioni generali gestite da Regione Siciliana - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari - Dip. Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura - Centro per l'Innovazione della Filiera Vitivinicola UOS Marsala Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali - Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali - Università degli Studi di Palermo
  • Ansaldi Giacomo
  • Barbagallo Maria Gabriella
  • Brancadoro Lucio
  • De Lorenzis Gabriella
  • Di Lorenzo Rosario
  • Falco Vito
  • Fici Giuseppe
  • Gagliano Franco
  • Marino Gregorio
  • Monteleone Giuseppe
  • Pisciotta Antonino
  • Scienza Attilio
come citare questa fonte Ansaldi G., Barbagallo M. G., Brancadoro L., De Lorenzis G., Di Lorenzo R., Falco V., Fici G., Gagliano F., Marino G., Monteleone G., Pisciotta A., Scienza A., 2015. Prunestra. in: Italian Vitis Datababase, www.vitisdb.it. ISSN 2282-006X
ringraziamenti Regione Sicilia, Ager Foundation
informazioni botaniche
nome
Prunestra
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
tavola
trueness to type
codice
IVD-var_493
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
no
sinonimi
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
  • vinacciolo
    vinacciolo
Riferimenti storici

Varietà descritta dall’Acerbi (1825) ”Triboti nostri naturali, sicilianum…. acini rotondi neri di varia grossezza, grappoli solitari e dal Cupani (1696): vitis ferax…., racemis magnis.-racina Prunara”. Il Porta (1584) riporta tra le viti presenti nell’aree del mezzogiorno d’Italia le viti Ceraunie che identifica con le uve “Corneolus” di Columella e tra queste descrive un’uva che produce tre volte l’anno ma precisa che come afferma l’Acerbi “non perché tre volte l’anno  produce, ma perché i granelli di quest’uva sono grossi tre volte più delle altre uve comuni”. Donde il nome uva pruna (da prugna) e quindi prunestre o prumestre. Il nome potrebbe anche derivare da bruma, per la pruina che ricopre le bacche in analogia al termine Nebbiolo. Il Mendola (1868) ha nella sua Collezione una Prunestra bianca ed una nera affermando per entrambe “ non vale nella vinificazione”. Il Di Rovasenda (1877) nel citare la Prunesta nera presente nella Collezione ne richiama la provenienza siciliana. In atti notarili (1435) sono riportate diverse varietà e tra queste una Prunesta a bacca bianca. Il De Maria (1754) tra le varietà coltivate in Sicilia cita la Prunastra bianca, mentre nella relazione preparata dal Ministero dell’Agricoltura (1883) tra i vitigni coltivati in Sicilia si riporta la Prunesta nera. Forse è la famosa varietà greca e romana Capnia o Kapnios, citata da Plinio il Vecchio (1668), la cui semantica richiama il colore grigio della cenere.

diffusione & variabilità

Attualmente la sua presenza è limitata a pochi ceppi, nei vigneti più antichi dell’area dei Nebrodi, ed è stato recuperato grazie al Progetto della Regione Sicilia relativo alla valorizzazione della piattaforma ampelografica regionale. E’ coltivata sporadicamente anche in Calabria nel crotonese e nel reggino

Vitigno di buona produttività regolare negli anni, con un peso del grappolo medio e da una bacca molto grande, la fertilità dei germogli, anche nel tratto basale è contenuta. Si adatta alle forme di allevamento con potature a sperone, ma predilige quelle a tralcio rinnovabile.

utilizzazione tecnologica

Per il peso dell'acino ha un'attitudine ad essere utilizzata come uva da tavola. Se l'uva è vinificato i vini ottenuti presentano una gradazione alcolica media, accompagnata da una acidità totale appena sufficiente. Il quadro polifenolico mostra valori  modesti sia per gli antociani che di polifenoli totali, confermando la ridotta attitudine enologica di quest’uva

 

bibliografia (9)
autori anno titolo rivista citazione
Acerbi G. 1825 Delle viti italiane o sia, Materiali per servire alle classificazione, monografia e sinonimia, preceduti dal tentativo di una classificazione geoponica delle viti Giovanni Silvestri. Milano
Columella L.J.M. 1977 De re rustica Ed. Enaudi. Torino
Cupani F. 1696 Hortus Catholicus Napoli
De Maria P.P. 1754 I grandi tesori nascosti nelle vigne, ritrovati con la singolare direzione di coltura che si usa in Sicilia in: A. Narbone - Bibliografia sicola sistematica - vol. 2, p. 24.
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
Mendola, A. 1868 Estratto dal catalogo generale della collezione di viti italiane e straniere radunate in Favara Tip. Parrino e Carini, Favara (AG). Annali di Viticoltura e di Enol., vol. II, 1874.
Ministero d’Agricoltura, Industria e Commercio 1883 Bullettino Ampelografico Fasc. XVI, Regia Tipografia D. Ripamonti, Roma.
Plinio il Vecchio 1668 Naturalis historiae libri XXXVII. Ed. Lugd. Batav. Roterodami apud Hakios.
Porta G.B. 1584 Villae libri XII Napoli, L. VII - C. IV
aggiornamento 15/05/2020 00:41:06 (4 anni fa)