Il nome farebbe pensare ad un legame con la città di Damasco ma non si dispongono di evidenze storiche e/o genetiche a supporto di questa ipotesi, così come non si dispone di fonti certe per una introduzione in Sicilia da parte degli Arabi (Robinson et al., 2012). Il Mendola (1868) tra le viti presenti nella collezione di Favara cita la Damaschina bianca proveniente dalla Sicilia Occidentale, dal territorio di Trapani. Anche il Di Rovasenda (1877) riporta tra le varietà presente nella Collezione la varietà Damaschina. Se è vera la sinonimia con il vitigno Nave la prima citazione che attesta l’utilizzo della varietà per la produzione del Marsala si ritrova nel Mondini (1890) che scrivendo sull’industria del Marsala dice “…non di meno gli industriali del Marsala nel comperare la materia prima cercano che sia di preferenza proveniente dai vitigni Catarratto e Inzolia non escludendo la Varnaccia, Catanese, Nave ecc, che si trovano in proponderanza nelle località migliori.” Conferma della presenza del vitigno in provincia di Trapani si hanno nel volume del Ministero dell’Agricoltura (1896) su Notizie e Studi intornoai vini e alle uve d’Italia, nel lavoro del Murania (1911) che riporta tra i vitigni da vino a bacca bianca coltivati nel territorio di Castelvetrano (Trapani) la Domaschina e fra quelli da tavola a frutto bianco o giallognolo la Domaschina di Palermo che però ritiene diversa dalla Nave che cita pure e nel volume su Notizie e studi sui vini siciliani (1923). Nel trattato Viticoltura di Domizio Cavazza (1914) è riportata tra le varietà da vino a bacca bianca siciliane la Damaschina e pure tra quelle da tavola con i sinonimi di Ciminnita e Guarnaccia. Un possibile utilizzo come uva da tavola è confermato da Sante Cettolin (1920) e dal Carpentieri (1922) che riportano tra le uve da tavola a bacca bianca la Damaschina.
Non corrette sono le sinonimie con le varietà spagnole Planta Fina e Verdejo cosi come quella con la varietà Damascena riportata nel Bollettino ampelografico per la provincia di Palermo tra le cultivar presenti nella provincia (1883), ma secondo Pastena (1970) non si tratterebbe del medesimo vitigno.