Lambrusco Montericco: informazioni generali

informazioni generali gestite da Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
come citare questa fonte Bignami C., Imazio S., Masino F., Matrella V., Montevecchi G., Vasile Simone G., Olmi L., Sgarbi E., 2015. Lambrusco Montericco. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Fondazione Ager, Istituto A. Zanelli (RE)
informazioni botaniche
nome
Lambrusco Montericco
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
Neutre
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_118
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
119
nome ufficiale
Lambrusco Montericco N.
sinonimi
sinonimi accertati (2)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
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    germoglio pagina inferiore
  • foglia
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    foglia pagina inferiore
  • fiore
    fiore
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
  • vinacciolo
    vinacciolo
Riferimenti storici

Il nome prende origine dalla località di Montericco, nel comune di Albinea, in provincia di Reggio Emilia, dove, sulla base delle prime notizie reperibili su documenti scritti, questa varietà era coltivata nella seconda metà del XIX° secolo. Nel 1876, infatti, Antonio Zanelli cita questo vitigno tra le uve da coltivare in collina nella relazione sull’operato della direzione tecnica  della Società enologica di Reggio Emilia. Nel 1915 Casali inserisce il “Lambròsch ed Munterécch tra i nomi dialettali delle piante del Reggiano, riportandone la denominazione italiana “lambrusca di Montericco”, insieme al sinonimo “Salvàdga ed Muntrécch” (Selvatica di Montericco). La varietà era infatti inizialmente nota come “Selvatica di Montericco” (Silvestroni et al., 2008).

diffusione & variabilità

Iscritto al Registro nazionale delle varietà dal 1970, il Lambrusco di Montericco è coltivato su 277 ettari in provincia di Reggio Emilia, pari allo 0.38% della superficie a vigneto (dati 2012).

Non ha attualmente alcun clone riconosciuto, anche se esiste una variabilità interna di caratteri fenotipici, che ha spinto ad analizzare il profilo microsatellite di diverse accessioni da (Meglioraldi et al., 2013)). Anche le accessioni inserite nel database differiscono per produttività, allegazione e resistenza a stress biotici e abiotici.

L’analisi di 20 loci microsatellite ha rivelato come il Lambrusco di Montericco condivida con Uva Tosca un allele per ognuno dei loci esaminati, ad indicare una possibile relazione di parentela di primo grado (Boccacci et al. 2005).

 

Il Lambrusco di Montericcco è  vitigno vigoroso. Nel corso del progetto le osservazioni fenologiche e di morfologia fiorale hanno consentito di rilevare come questo vitigno presenti fiori fisiologicamente femminili (Sgarbi et al., 2013 a; Sgarbi et al., 2013 b), mentre la scheda di Cosmo et al. (1962) riportata nel catalogo nazionale delle varietà di vite, descrive il fiore come ermafrodita regolare. Una indagine condotta ad hoc nel corso del progetto ha però consentito di riscontrare tale carattere sia nelle accessioni coltivate in tre vigneti reggiani, sia nelle piante in collezione nel campo catalogo di Susegana. Una revisione della descrizione ampelografica ufficiale per questo carattere è quindi necessaria.

Nonostante questa caratteristica fiorale, nei vigneti reggiani polivarietali il Lambrusco di Montericco presenta generalmente una produttività buona e costante e grappoli piuttosto compatti.

I terreni più adatti sono quelli di collina e pedocollinari, di media fertilità. La buona fertilità delle gemme basali consente di adottare abbondante e costante, la potatura corta è la più adatta. Non presenta esigenze rispetto al clima. Ha una buona tolleranza verso le crittogame, nella norma la resistenza alle avversità climatiche. Può andare soggetta ad acinellatura e colatura, che in buona parte da attribuirsi alla sterilità maschile dei fiori, che rende importante l’impollinazione.

utilizzazione tecnologica

Le uve del Lambrusco di Montericco danno un vino di colore rosso rubino in genere non molto intenso, non molto corposo, scarso di alcol, ricco di acidità, dal profumo piuttosto intenso, che richiama i frutti rossi e la viola (Valli et al., 2007).

L’uva del Lambrusco di Montericco viene utilizzata esclusivamente per la vinificazione. A Reggio Emilia è il costituente unico o principale, nella misura minima dell’85%, dei vini DOC Colli di Scandiano e di Canossa Lambrusco Montericco rosato e rosato frizzante, eventualmente con i Lambruschi grasparossa, Marani e salamino e con il Malbo gentile; può entrare, in proporzione massima del 15%, nella tipologia DOC “Colli di Scandiano e di Canossa Lambrusco Grasparossa”.  Entra nei vini DOC “Reggiano Lambrusco”, in misura fino all’85%, e “Reggiano bianco spumante”, ottenuto per vinificazione in bianco e a cui può concorrere fino al 100%. A Modena entra nei vini Doc Modena Lambrusco, Rosso, Rosato, da solo o con altri vitigni indicati nel disciplinare, nella misura minima dell85%; nei Doc Lambrusco di Sorbara, Lambrusco salamino di Santa Croce, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, da solo o con altri vitigni, nella misura massima del 15%.

bibliografia (9)
autori anno titolo rivista citazione
Boccacci P., Torello Marinoni D, Gambino G., Botta R., Schneider A 2005 Genetic characterization of Endangered Grape Cultivars of Reggio Emilia Province American Journal of Enology and Viticulture 56:4, 411-416
Casali C. 1915 I nomi delle piante nel dialetto reggiano. Atti del Consorzio di Reggio Emilia n.1. Tipografia Bondavalli. Reggio nell’Emilia. 126 pp.
Cosmo I., Polsinelli M., Comuzzi A., Sardi F., Calò A 1962 "Lambrusco Montericco" Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume II
Meglioraldi S., Ruffa P., Raimondi S., Storchi M., Torello Marinoni D., Vingione M., Boccacci P., Schneider A., 2013 Conoscere il patrimonio viticolo per tutelarlo L'Informatore agrario. 23:50-54
Sgarbi E., Barbieri C., Olmi L., Imazio S., Bignami C., a) 2013 Morfologia, anatomia e funzionalità dei fiori in vitigni emiliani IV° Convegno Nazionale di Viticoltura - CONAVI 2012– Quaderni di Scienze viticole ed enologiche, n. vol.32, 2011-2012 - pp. da 403 a 407
Sgarbi E., Barbieri C., Olmi L., Imazio S., Bignami C., b) 2013 Morfologia, anatomia e funzionalità dei fiori in vitigni emiliani IV° Convegno Nazionale di Viyicoltura - CONAVI 2012 – Quaderni di Scienze viticole edf enologiche, - n. vol.32, 2011-2012 - pp. da 403 a 407
Silvestroni O., Filippetti I., Fontana M. 2008 Ogni lambrusco ha il suo temperamento Civiltà del bere. I vitigni italici cosiddetti minori (26). 2° puntata. Aprile 08: 61-69.
Valli R., Meglioraldi S., Corradi C., Vingione M. 2007 Manuale di viticoltura reggiana Reggio Emilia, 144 pp.
Zanelli A. 1876 Relazione all’assemblea degli azionisti della Società Enologica sull’operato della direzione tecnica nel 1875-1876. Società enologica della Provincia di Reggio Emilia. Atti dell’anno 1875-76. Roma
aggiornamento 21/01/2017 08:01:58 (7 anni fa)