Questo genotipo è stato riscontrato, nel 2005, in vecchi vigneti dell'Alto Tavoliere Dauno (Torremaggiore, FG) che, in quegli anni, avevano età superiore a 80 anni ed a 60 anni.
La morfologia fogliare del Biancoreale ricorda quella di due accessioni abruzzesi denominate rispettivamente ‘Caccino’, nel Teramano, e ‘Biancame’ nel Chietino; ricorda anche quella del vitigno ‘Empibotte Bianco’ descritto da Bruni (1962) e denominato anche ‘Mostosa’ o ‘Caccione’ nelle aree di Ascoli e di Teramo. L’analisi genetica ha confermato l’impressione visiva.
'Biancoreale' Differisce, invece dal ‘Biancame’ descritto da Bruni (1965).
'Biancame' è iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite (RNVV) al n. 25. Il confronto genotipico con i cloni di ‘Biancame’ CAB19 e CAB20 mostra dimensioni alleliche differenti (Filippetti, comunicazione personale).
Il profilo genetico delle accessioni ‘Biancoreale’,‘Caccino’ e ‘Biancame’ chietino è risultato analogo a quello della varietà 'Mostosa' descritta nello European Vitis Database. Si segnala che queste quattro accessioni hanno tratti morfologici molto simili tra loro, ma diversi da quelli della ‘Mostosa’ descritta da Calò e coll. (2006); quest’ultima descrizione è stata associata, nel portale del Registro Nazionale delle Varietà di Vite del MiPAAF (http://catalogoviti.politicheagricole.it), alla varietà Mostosa che è iscritta al RNVV (n. 157) dal 1971 (de Palma et al., 2012).