Viene citato nel 1805 da Filippo Re. È noto anche come "Grasparossa" o "Graspa rossa", per il colore rosso del raspo e dei pedicelli (Cosmo et al., 1962). A questa caratteristica fa riferimento l’Aggazzotti (1867), che lo descrive sotto il nome di "Lambrusco di Spezzano" o "Refosca", aggiungendo anche, nel sottotitolo, i nomi “Lambrusca dai graspi rossi. Lambrusca Aggazzotti”. Le stesse denominazion i vengono riprese dal Molon nella sua Ampelografia (1906).
Anche successivamente, queste sinonimie trovano conferma: tra i nomi dialettali reggiani delle uve citati dal Casali (1915) si trova in effetti l’”Óva lambrósch dal grasp ròss”, con i corrispondenti nomi italiani “Lambrusca dai graspi rossi”, “Refosca di Spezzano”.