Lambrusco grasparossa: informazioni generali

informazioni generali gestite da Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
come citare questa fonte Imazio S., Antonelli A., Masino F., Matrella V., Montevecchi G., Vasile Simone , Bignami C., 2015. Lambrusco grasparossa. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Fondazione Ager, Istituto A. Zanelli (RE)
informazioni botaniche
nome
Lambrusco grasparossa
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
Neutre
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_203
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
116
nome ufficiale
Lambrusco grasparossa N
sinonimi
sinonimi ufficiali (1)
sinonimi riportati nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite
  • Groppello grasparossa
cloni omologati (4)
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • germoglio pagina superiore
    germoglio pagina superiore
  • germoglio pagina inferiore
    germoglio pagina inferiore
  • gemma
    gemma
  • foglia
    foglia
  • fiore
    fiore
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
  • vinacciolo
    vinacciolo
Riferimenti storici

Viene citato nel 1805 da Filippo Re. È noto anche come "Grasparossa" o "Graspa rossa", per il colore rosso del raspo e dei pedicelli (Cosmo et al., 1962). A questa caratteristica fa riferimento l’Aggazzotti (1867), che lo descrive sotto il nome di "Lambrusco di Spezzano" o "Refosca", aggiungendo anche, nel sottotitolo, i nomi “Lambrusca dai graspi rossi. Lambrusca Aggazzotti”. Le stesse denominazion i vengono riprese dal Molon nella sua Ampelografia (1906).

Anche successivamente, queste sinonimie trovano conferma: tra i nomi dialettali reggiani delle uve citati dal Casali (1915) si trova in effetti l’”Óva lambrósch dal grasp ròss”, con i corrispondenti nomi italiani “Lambrusca dai graspi rossi”, “Refosca di Spezzano”.

diffusione & variabilità

Il Lambrusco grasparossa è coltivato su 1561 ha nelle zone collinari e pedecollinari del Modenese, dove, con l'1% della superficie a vite, è il secondo vitigno dopo il Lambrusco salamino e prima del Lambrusco di Sorbara (2012). In provincia di Reggio Emilia è il quinto vitigno per superficie coltivata a vigneto, con circa 312 ettari, pari al 4,25% della superficie totale a vite.

Studi fillometrici hanno evidenziato variabilità entro il vitigno e l’individuazione di due sottotipi differenziati per la morfologia della lamina fogliare (Silvestroni et al., 2008).

Quattro cloni sono stati omologati dal 1969 al 2013.

L’analisi delle distanze genetiche per 12 SSR ha evidenziato come il Lambrusco grasparossa si inserisca, con Ancellotta, in un gruppo distinto da quello che comprende la maggior parte degli altri Lambruschi (Boccacci et al., 2005).

È varietà rustica, poco sensibile alla botrite, mediamente sensibile a oidio e peronospora, piuttostosensibile alle virosi (Silvestroni et al., 2008; Meglioraldi, 2014).

Ha produttività da buona ad elevata passando dalle aree collinari a quelle di pianura.

utilizzazione tecnologica

Con uve da in misura non inferiore ell’85% si ottengono i vini DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e DOC Colli di Scandiano e di canossa Lambrusco Grasparossa. Entra in taglio con le uve di Lambruschi e altri vitigni, in numerosi vini DOC; concorre alla produzione dell’IGT Emilia o dell’Emilia in misura fino all’85% (da solo o con altri lambrusche).

Il vino ha colore rosso rubino intenso, con riflessi violacei.  È ricco di corpo, con prevalenza di componente tannica,bilanciata dalla moderata acidità, e caratterizzato da sentori di marasca con note speziate e fenoliche (Meglioraldi, 2014).

bibliografia (8)
autori anno titolo rivista citazione
Aggazzotti F. 1867 Catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate presso il csa. Avv. Francesco Aggazzotti del Colombaro. Tipografia di Carlo Vincenzi, Modena.
Boccacci P., Torello Marinoni D, Gambino G., Botta R., Schneider A 2005 Genetic characterization of Endangered Grape Cultivars of Reggio Emilia Province American Journal of Enology and Viticulture 56:4, 411-416
Casali C. 1915 I nomi delle piante nel dialetto reggiano. Atti del Consorzio di Reggio Emilia n.1. Tipografia Bondavalli. Reggio nell’Emilia. 126 pp.
Cosmo I., Polsinelli M., Comuzzi A., Sardi F., Calò A 1962 "Lambrusco Grasparossa", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume II, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste
Meglioraldi S. 2012 La biodiversità viticola reggiana. In: Arca Regia, piante e animali dell’agrobiodiversità reggiana. Provincia di Reggio Emilia. Compograf (RE).
Meglioraldi S., Ruffa P., Raimondi S., Storchi M., Torello Marinoni D., Vingione M., Boccacci P., Schneider A., 2013 Conoscere il patrimonio viticolo per tutelarlo L'Informatore agrario. 23:50-54
Re F. 1805 Appunti sulla vite Manoscritto, Biblioteca Pamizzi, Reggio Emilia
Silvestroni O., Filippetti I., Fontana M. 2008 Ogni lambrusco ha il suo temperamento Civiltà del bere. I vitigni italici cosiddetti minori (26). 2° puntata. Aprile 08: 61-69.
aggiornamento 10/02/2016 11:57:53 (8 anni fa)