Il Lambrusco oliva, che deve il suo nome alla forma dell’acino, potrebbe essere l’”Imbrusca uliveina” che Bertozzi (1840) inserisce tra le “viti di uva di colore coltivate nei campi. Uve scelte per i migliori vini di commercio” nell’elenco delle viti della Provincia di Reggio Emilia. Si tratterebbe della prima citazione di questo vitigno, inserito in seguito da Ramazzini (1886) tra i vitigni coltivati nel Modenese con il nome di “Lambrusco gentile oliva”.
Nella “Carta agronomica della provincia di Reggio Emilia” Pizzi (1892) riporta tra i vitigni più rappresentativi del territorio il Lambrusco detto Mazzone o Lambrusco oliva, coltivato nella bassa pianura. Casali, tuttavia, non sembra avvallare questa sinonimia, in quanto nel suo elenco dei nomi reggiani di piante del 1915 riporta distintamente, e non come sinonimi, l’Óva lambrósch Ulìva e l’Óva lambrósch.
Marzotto (1925) distingue il Lambrusco Mazzone (detto anche “oliva”), presente nel territorio di Reggio Emilia, dal Lambrusco grosso oliva, coltivato in provincia di Modena. Anche Franchino (1939) riafferma la sinonimia di Lambrusco oliva e L. Mazzone, di cui descrive la diffusione a Rio Saliceto, Fabbrico e Correggio in provincia di Reggio Emilia. Nel 1968 Greco cita il Lambrusco oliva come vitigno minore nella viticoltura reggiana.
La scheda descrittiva del Lambrusco Oliva viene stilata da Cosmo et al. (1962), che riportano anche i sinonimi L. Mazzone per il Reggiano e di Olivone per il Mantovano.