La prima citazione del vitigno Cannonau risale ad un atto redatto a Cagliari il 21 ottobre 1549 dal notaio Bernardino Coni, mentre il primo riferimento in Sapgna al vitigno "Garnacha" come vino scuro risale al 1734 (Lovicu et al., 2006). Questo fatto, unito ai recenti ritrovamenti archeologici (Grassi et al. 2003; Orru’ et al., 2013; Ucchesu et al. 2015; Damasco et al., 2020), ha consentito di capire che il Cannonau , che fino ad oggi si pensava fosse importato dalla Spagna, è di una varietà simile ma non identica alla Garnacha iberica e potrebbe essere, viceversa, originaria della Sardegna, e poi esportata in Spagna. Tali studi hanno datato la presenza di viti domestiche e trasformazione enologica in Sardegna nella Media-Tarda Età del Bronzo (1400-1000 B.C.), supportando l’ipotesi di considerare la Sardegna come centro di domesticazione secondaria della vite; ha rivoluzionando le ipotesi ufficiali che la domesticazione della vite, nata nell'area del Caucaso e della Mesopotamia, si fosse progressivamente trasferita in Anatolia e in Egitto, da qui alle isole dell'Egeo, in Grecia e nel resto del L'Europa, finalmente grazie ai Fenici, arrivò nel Mediterraneo occidentale e in Sardegna.