La presenza da secoli delle Malvasie in Emilia Romagna è testimoniata da diversi documenti, dai quali però generalmente non emergono distintamente le differenti varietà, spesso citate col solo termine “Malvasia” o con denominazioni che fanno riferimento a località. Questo rende difficile accertare la corrispondenza con le varietà attualmente coltivate.
Il nome Malvasia odorosissima è stato attribuito di recente, dopo analisi dei documenti storici, ad una Malvasia coltivata in provincia di Parma e localmente denominata Malvasia aromatica di Parma o Malvasia di Maiatico (Regione Emilia Romagna, 2010; Regione Emilia Romagna, 2014). Tra le Malvasie emiliane, la Malvasia aromatica di Parma, oggi rarissima, potrebbe infatti corrispondere alla “Malvasia odorosissima” descritta dall’Aggazzotti nel 1867, e alla Malvasia di Maiatico, citata in alcuni documenti. Tra i tratti ampelografici salienti delineati dall’Aggazzotti (“grappolo piccolo, corto ovoide qualche volta ma molto spesso piramidale, a grani molto radi, con graspetti appena di 3 o 4 grani cadauno…acino serico, buccia giallo-rosea-opaca, picchiettata di punti giallo-nocella e coperta di polvere bianco-ceerea”) sono soprattutto le punteggiature sull’acino sferico e il riferimento ai grani radi che sembrano corrispondere a tratti dell’attuale Malvasia di Parma. Osservazioni condotte su questo vitigno hanno infatti consentito di rilevare che i suoi fiori sono fisiologicamente femminili (Sgarbi et al., 2013), carattere che può portare ad allegagione variabile negli anni e nei vigneti e, spesso, a grappoli spargoli, con acinellatura. Anche le caratteristiche qualitative dell’uva e del suo uso descritte dall’Aggazzotti sembrano corrispondere a quelle della Malvasia aromatica di Parma, anche se con qualche dubbio per quanto riguarda la descrizione delle sensazioni olfattive (“Sugo scarso, di media densità, dolce melato, esalante il più pronunziato odore di malvasia che si conosca…Uva che ha il suo merito speciale pei vini da liquore o da dessert, qualora non si badi molto al tannino: come d’ordinario è pei vini bianchi di Scandiano, il suo aroma è molto deciso e persistente anche dopo dozzine d’anni....). La Malvasia odorosissima ha infatti aroma peculiare, più simile a quello del Moscato che non della Malvasia.
Alcuni dei sinonimi riportati dall’Aggazzotti ( Malvasia di Villa lunga, Malvasia aspra, Malvasia di Scandiano), come anche i suoi commenti sui vini, descrivono un’area di coltivazione diversa da quella attuale, quella delle colline di Scandiano e della limitrofa area modenese, dove sino ad ora non è stato però possibile individuare ceppi relitti.
Il nome Malvasia odorosissima, e i sinonimi Malvasia di Scandiano e Malvasia aspra, vengono ripresi in seguito anche dal Di Rovasenda (1877).
Sulla base di queste considerazioni, questa Malvasia è attualmente iscritta al Repertorio volontario delle risorse genetiche dell’Emilia Romagna con il nome di Malvasia odorosissima, in sostituzione del nome Malvasia aromatica di Parma inizialmente proposto, inserito con Malvasia di Maiatico come sinonimo.