Uva del Fantini: informazioni generali

informazioni generali gestite da Dipartimento di Scienze della Vita - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
come citare questa fonte Bignami C., Filippetti I., Fontana M., Imazio S., Pastore C., 2015. Uva del Fantini. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Fondazione Ager
informazioni botaniche
nome
Uva del Fantini
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
Neutre
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_338
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
435
nome ufficiale
Uva del Fantini
sinonimi
nessun sinonimo disponibile per Uva del Fantini
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • foglia pagina superiore
    foglia pagina superiore
  • foglia pagina inferiore
    foglia pagina inferiore
  • fiore
    fiore
  • grappolo
    grappolo
Riferimenti storici

L’Uva del Fantini è il nome attribuito a una pianta secolare localizzata nel comune di Pianoro, fotografata nel 1965 da Luigi Fantini, studioso del territorio bolognese, che stimò la sua età in circa 300 anni. La foto era accompagnata da una breve descrizione: “dal grosso tronco (cm 120 di circonferenza) si espandono in direzione nord e sud, rigogliosissimi tralci per una lunghezza complessiva d’una trentina di metri. Produce annualmente dai 5 ai 6 quintali di ottima uva nera” (Fantini, 1971).

Dopo un lungo periodo di abbandono, nel 2000 Stefano Galli, responsabile della sezione LIPU di Pianoro, ritrovò la vite centenaria in condizioni pessime e sopraffatta dai rovi e si rivolse al titolare della vicina azienda vitivinicola Podere Riosto, Alessandro Galletti, per avere consigli e aiuto per salvarla. Il tronco originario era molto danneggiato, ma opportuni interventi di “restauro” e potatura permisero di salvare la “vecchia signora dell’Appennino”. Per essere certi di non perdere l’importante risorsa genetica, alcune gemme derivate dalle prime potature furono sovra-innestate su viti delle vigne di Podere Riosto.

Analisi molecolari hanno consentito di escludere la sinonimia con varietà che presentavano affinità di caratteri ampelografici, come il Negretto, vitigno diffuso un tempo nel territorio bolognese, e con due vitigni toscani, il Buonamico e l’Aleatico (Fontana et al., 2006).

utilizzazione tecnologica

Uva con contenuti non elevati di antociani, fornisce un vino di colore rosso-rubino non molto intenso, con riflessi violetti non molto astringente. Possiede un profilo aromatico caratteristico per le note fiorali e per un fruttato di frutti rossi tra cui spicca l’amarena.

Viene vinificato anche in uvaggi con altre varietà.

bibliografia (4)
autori anno titolo rivista citazione
Fantini L. 1971 - Antichi edifici della montagna bolognese. Cassa di Risparmio in Bologna
Fontana M., Filippetti I., Pastore C., Vespignani G., Intrieri C. 2006 Individuazione e caratterizzazione di alcuni vitigni minori dell’Emilia Romagna. Atti convegno nazionale “I vitigni autoctoni minori: aspetti tecnici, normativi e commerciali”. Torino 30 novembre-1 dicembre.
Pecile M., Zavaglia C., Ciardi A. 2009 Uva del Fantini Estratto dalla domanda di iscrizione della varietà al Registro Nazionale presso il MIPAAF
Regione Emilia Romagna 2014 Uva del Fantini Scheda di iscrizione al Repertorio volonatrio regionale
aggiornamento 30/07/2015 15:38:24 (9 anni fa)