Forcella è una varietà coltivata nel territorio bolognese almeno dal XIX secolo. Acerbi (1825) la inserisce infatti nell'elenco delle "viti de' contorni di Bologna". La Forcella è ritenuta varietà diversa dall'Albana della Forcella, biotipo di Albana contraddistinto dalla punta bifida del grappolo, che potrebbe essere dovuta alla presenza di virosi (Fontana e Filippetti, 2006). Nell’elenco dell’Acerbi, con la Forcella è riportata anche, distintamente, la varietà Albana.
Aggazzotti (1867) descrive la varietà Forcelluta, o Forcella bianca, uva sia mangereccia che da vino, che sembra corrispondere alla accessione di Forcella “Vite di Imola” per i caratteri della foglia (“fogliame profondamente frastagliato e dentato), ma la descrizione del grappolo, con parte terminale che si biforca a forcella, si attaglia maggiormente all’Albana della Forcella.
L’accessione a cui fanno riferimento le immagini e le caratteristiche ampelografiche è la “Vite di Imola”, un ceppo più che centenario, identificato come appartenente alla varietà Forcella da Angelo Manaresi nel 1930 (Fontana e Filippetti, 2006). La pianta si trova nel chiostro dell’ex convento degli Olivetani, attiguo alla chiesa di Santa Maria in Regola, un complesso religioso con una lunga storia e una grande valenza artistica situato nel centro di Imola.
Definire l’esatta età della pianta è molto difficile, ma localmente si ritiene che il suo impianto possa risalire alla meta del ‘700 (don Pasini, comunicazione personale) e si leghi, in successione, alla realizzazione del chiostro, effettuato dal 1631.
La vite, posta a metà di uno dei lati del chiostro, copre quasi l’intera superficie del cortile interno.
Recuperata nel 1992 da uno stato di semiabbandono, è stata propagata per propaggine, ricavando una pianta in prossimità della pianta madre. Nel 2014, a causa di attacco del mal dell’esca, si è resa necessaria una drastica potatura della vite centenaria, che presenta ora una minore estensione dei tralci.
Per le sue dimensioni è stata inserita tra i patriarchi da frutto censiti in Emilia Romagna (Guidi et al., 2009). La circonferenza del ceppo,che presenta un’ampia cavità, è di 96 cm a 20 cm da terra (Bignami et al, 2010).