Il nome del vitigno è dovuto chiaramente alla forma dell’acino ed è una delle varietà di uva da tavola tradizionalmente più apprezzate nell’Isola. La sua prima citazione è del solito Manca dell’Arca («Titta vachina: di grani grossi, prolongati, rari e duri»). Qualche anno più tardi il Moris cita una varietà con lo stesso nome e le stesse caratteristiche definendola Vitis vinifera ‘mamillaris’ (“vern. Titta de Bacca”). Angius la registra in Ogliastra e Sarcidano, mentre il Cettolini la individua anche nel Nuorese, in Baronia e in Gallura.
Corrisponde per 22 SSR su 22, a Teta de vaca (Spagna) e per 8 SSR su 9 a Cornichon blanc (Francia)