Il Girò risulta geneticamente molto vicino all’Albaranzeuli bianco con il quale potrebbe avere anche un rapporto di parentela diretto visto che condivide 30 alleli di cui sempre almeno uno per locus. E’ compatibile anche per aver dato origine per incrocio con la Monica bianca allo Zirone bianco. Tale compatibilità esiste però anche per l’Albaranzeuli bianco, sempre per incrocio con la Monica bianca. I rapporti genealogici non sono ancora del tutto chiari ma possiamo affermare che: lo Zirone bianco è un vitigno derivato da un incrocio tra Monica bianca per Girò o Albaranzeuli bianco; che la fortissima vicinanza tra l’Albaranzeuli bianco e lo Zirone (42 alleli su 44) si ritrova più spesso tra full-sib (fratelli) che parent-off (genitore-figlio); si potrebbe dunque ipotizzare che il Girò sia il genitore dello Zirone bianco e che lo sia anche dell’Albaranzeuli bianco. A sostenere questa tesi vi è il fatto che simulando un incrocio tra Girò e Zirone bianco si ottiene il profilo quasi perfetto dell’Albaranzeuli bianco tranne un unico allele in VVMD5 che invece di avere peso molecolare pari a 230 ha 232, un piccolissimo shift di 2 paia di basi. Verrà condotto un ulteriore approfondimento in merito poiché l’analisi sull’Albaranzeuli bianco è stata condotta su un’unica accessione.
Varietà di uva da vino un tempo molto apprezzata a causa del vino dolce e liquoroso prodotto praticamente in quasi tutta l’isola, ma soprattutto nel Cagliaritano e nel Sassarese. In Sardegna vino di Giro’ è indicato in alcuni atti notarili del XV secolo (Notaio Giovanni Garau in Cagliari, del 1441). Citato come Zirone dal Manca dell’Arca, il Moris lo ricorda come varietà ‘suavis’ (in sardo “Girò, che è il nome con il quale viene chiamato il vino soavissimo che se ne trae”), con una descrizione ampelografica molto precisa e rispondente a quella attuale. L’Angius lo registra nel Cagliaritano, nel Sassarese, in Marmilla, Sarcidano, Trexenta, Oristanese, Ogliastra e Planargia, nonché a Calasetta. Ne dà notizia anche Cettolini, che però già da allora indica come sia poco coltivato. Da rimarcare i premi vinti dai Girò sardi e la loro esportazione in Russia e Olanda, a fine ‘800, come riporta il “Brief discourse on wine”.