Vitigno molto antico che in tempi recenti harischiato di scomparire, data la forte contrazione del suo areale di coltivazione. È una varietà tipica del meridione. Una delle prime citazioni è quella dell’Azuni (1802), che dice che «il vino più apprezzato è quello che si chiama Nasco: colore ambrato, generoso e con un gusto soave ». Citato dal Moris («Vitis vinifera ‘amabilis’, vern. Nascu»), l’Angius lo individua solo nell’area vicino a Cagliari. Il vino Nasco è stato apprezzato già dal XIX secolo anche fuori dall’Isola, come dimostrano la presenza di notizie che lo riguardano sia su giornali (LONDON MAGAZINE 1825, pp. 87-88), sia su enciclopedie (The Edinburgh Encyclopaedia nel 1830 riporta, alla voce “Sardegna”, che «il Nasco è il più apprezzato» tra i vini sardi, generalmente buoni), tanto da essere esportato anche in nazioni molto lontane dall’Isola (Russia e Olanda nel 1861, cfr. DENMAN 1861).
Non sono state trovate corrispondenze genetiche a questo vitigno nelle banche dati del DNA attualmente disponibili e pertanto si può considerare anche questo un unicum della Sardegna.