La varietà qui descritta è stata ritrovata in diverse accessioni nel Piemonte sud-orientale, talora senza che ne fosse ricordato il nome tradizionale e in un caso con l’appellativo di Uva rugra (Uva rovere). La morfologia del vitigno, tuttavia, non corrisponde a quella della Rovere descritta da Demaria e Leardi (1875) per quell’area, mentre corrisponde al Durà bianco degli stessi autori, pertanto è stato scelto quest’ultimo come nome per la varietà. E’ probabile, in fondo, che entrambe queste denominazioni fossero utilizzate in modo non univoco per uve di simile impiego, in questo caso la conservazione per il consumo diretto nel periodo invernale.
Al di là della descrizione fatta dai suddetti autori, non esistono altre descrizioni note di questa varietà.