Recuperato nei pressi di Cumiana, nel Pinerolese, questo vitigno doveva essere raro anche nel passato visto che il solo riferimento storico noto è quello relativo all’esposizione ampelografica di Pinerolo, tenutasi nell’ultima settimana di settembre del 1876 (Provana di Collegno, 1883). In questa occasione furono osservate due distinte Lambrusca pignata, una delle quali, ritenuta identica ad una Brunetta (o Brunettina) di Cumiana, parrebbe simile al vitigno qui descritto, con grappolo compatto e buccia dell’acino coriacea. In realtà, nella vicina Valle di Susa, con il nome di Brunetta s’indicava anche il Neiret pinerolese, ovvero lo Chatus d’oltralpe, che del resto assomiglia morfologicamente alla nostra “pignata”.
Un’altra Lambrusca storicamente citata, ma distinta, è la cosiddetta Lambrusca vittona, oggi ancora coltivata in alcune zone marginali del Pinerolese. Si tratta di vitigni che nulla hanno a che fare con la Lambrusca di Alessandria, tipica del Piemonte sud-orientale, né con i Lambruschi di origine emiliano-romagnola.