L’”Uva Albarola o
Bianchetta del Genovesato” fu descritta da Giorgio Gallesio all’inizio
dell’Ottocento (1817-39), accompagnando lo scritto con una splendida tavola
eseguita da Daniele Del Re che in modo mirabilmente realistico raffigurò
grappolo e foglia del vitigno. Gallesio dimostra di essere stato ben informato
sulla sinonimia dell’Albarola delle Cinque Terre, nella Liguria Orientale, con
la Bianchetta del Genovesato. Questa sinonimia, peraltro corretta, è stata in
seguito respinta da Dell’Olio e Macaluso (1965), che sostenevano esser le due
varietà distinte. Per questo i due sinonimi sono stati registrati nel Catalogo
Italiano come cultivar separate, ma in seguito prove evidenti dimostrarono che
si trattava dello stesso vitigno (Schneider et al., 1993). Per quanto
riguarda altre citazioni storiche, segnaliamo tra le più antiche l’”Albarola
trebbiana” del signor Guidoni, corrispondente ligure di Acerbi (1825), riportata
tra le uve delle Cinque Terre (provincia di La Spezia).