È citato dal Mariti (1797) come tipico delle Colline Pisane. ll Bullettino ampelografico, Fasc. XIV (Ministero d’Agricoltura, Industria e Commercio, 1881) riporta il Bonamico, coi sinonimi di Giacomino, Uva rosa, Canaiolo romano rosso cupo, tra i vitigni coltivati in vari comuni della provincia di Firenze, mentre nel Fasc. XVI (MAIC, 1883) dello stesso Bullettino, il Bonamico viene citato da Di Rovasenda (1877), e inoltre compare tra i vitigni descritti dalla Commissione ampelografica della Provincia di Siena. All’inizio del Novecento il Vannuccini (in Viala e Vermorel, 1905) ne fa un’accurata descrizione, sostenendo che il “Buonamico” è un vitigno originario della provincia di Pisa (localmente indicato anche come Durace, Giacomino o Uva di Palaia) o di Lucca, da dove si è poi diffuso nel resto della Toscana. Il Vigiani (1919) riferisce della diffusione di questo vitigno nelle province di Siena e Firenze. Marzotto (1926) nel suo “Elenco di vitigni di uve nere e bianche” lo riporta presente in diverse province della Toscana. Anche Musiani (1932) lo descrive accuratamente e afferma che si ritrova soltanto raramente nei vigneti delle Colline Senesi. Una accurata descrizione è stata effettuata da Breviglieri e Messerini (1960). Nella zona del Morellino di Scansano è conosciuto anche come “Nero francese” (Ferroni et al., 1999), mentre nella zona del Montecucco è chiamato “Cavaliere”. È stato inserito nel Registro delle Risorse Genetiche Autoctone della Toscana (Scalabrelli et al., 2005).