Freisa: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Torello Marinoni D., Raimondi S., 2013. Freisa. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Freisa
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_89
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
88
nome ufficiale
Freisa N.
sinonimi
sinonimi accertati (3)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Fresia
  • Munfrina (Gattinara)
  • Fresa
cloni omologati (7)
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

I primi riferimenti oggi conosciuti sulla Freisa risalgono al 1517 e provengono dalla zona più tipica di coltivazione, quella prossima alla collina di Torino e al Chierese in Piemonte. Curiosamente non citata da G.B. Croce, che all’inizio del Seicento elenca le uve “della montagna di Torino” (proprio uno degli attuali più tipici areali di coltura della Freisa), alla fine dello stesso secolo veniva impiantata in un vigneto del conte Cotti a Neive (CN), in seguito a Lu (AL) (Mainardi, 2003), diventando di lì a poco presente in varie parti del Piemonte e, dall’Ottocento, diffusa praticamente in tutta la regione (Gallesio, 1995). Anche se quasi mai ebbe il ruolo di vitigno principale, tranne nei dintorni collinari di Torino e di Asti, la popolarità della Freisa era dovuta alla generosità della produzione, alla resistenza alle intemperie e alla relativa tolleranza nei confronti delle crittogame di origine neartica (oidio e peronospora).

Quanto all’origine della Freisa, dopo aver appurato la sua diretta parentela con il Nebbiolo (Schneider et al., 2004), a cui assomiglia per molti tratti sia morfologici che di composizione delle uve (ne condivide per esempio il profilo antocianico a prevalenza di peonina), sarebbe secondo Lacombe et al. (2012) un possibile semenzale dell’incrocio Avanà e Nebbiolo. Se pure più che plausibile da un punto di vista storico e geografico, i nostri dati genetici indicano discrepanze che andrebbero meglio indagate prima di dare questa ipotesi per certa.

 

 

diffusione & variabilità

 

La Freisa non ha mai avuto grande diffusione al di fuori della regione di origine (dove occupa una superficie di poco più di 1000 ha) ed è possibile trovarne una limitata coltura solamente nelle aree lombarde confinanti (Oltrepò pavese e collina di San Colombano) e, isolatamente, in provincia di Vicenza. Anche in Argentina ed in California, dove è stata introdotta da emigranti piemontesi, è coltivata in piccole proporzioni.

La cultivar indicata in alcune aree del Piemonte come Freisa grossa o ‘di Nizza’ (Monferrato) corrisponde in realtà alla Neretta cuneese ed è ben distinta dalla Freisa (Schneider et al., 2006).

 

utilizzazione tecnologica

Già nel passato vi erano decisi detrattori del vino Freisa e suoi sostenitori, alcuni dei quali lo ritenevano tra i migliori rossi piemontesi. La ragione sta forse nella pronunciata tannicità delle uve, unita ad una acidità piuttosto rilevante. Proprio per questo le uve di Freisa sono state spesso considerate poco adatte all’ottenimento di vini fermi di qualità e destinate alla produzione di vini giovani e frizzanti, in cui la tannicità viene mascherata e viene esaltato il caratteristico profumo di lampone. Tuttavia, quando la buona maturazione delle uve e dei vinaccioli viene favorita, la Freisa è in grado di fornire (magari ricorrendo al rigoverno con un 20% di uve appassite sulla pianta o in fruttaio)  vini originali di grande gradevolezza, con tannicità sempre accentuata, ma vellutata e intensa (Schneider et al., 2005).

bibliografia (7)
autori anno titolo rivista citazione
Croce G.B. 1606 Della eccellenza e diversità dei vini che nella montagna di Torino si fanno; e del modo di farli. In Torino, per Aluigi Pizzamiglio.
Gallesio G. 1995 I giornali dei viaggi A cura di E. Baldini. Accademia dei Georgofili, Firenze.
Lacombe L., Boursiquot J.M., Laucou V., Di Vecchi-Staraz M., Péros J.P., This P. 2013 Large-scale parentage analysis in an extended set of grapevine cultivars (Vitis vinifera L.) TAG Theoretical and Applied Genetics 126 (2): 401-414
Mainardi G. 2003 Le storiche colline della Freisa Vignevini, Edagricole, 3, 91-94.
Schneider A., Boccacci P., Torello Marinoni D., Botta R., Akkak A., Vouillamoz J. 2004 The genetic variability and unexpected parentage of ‘Nebbiolo’. Proc. 1st Int. Conference on Nebbiolo grapes on CD (http:www.nebbiolograpes.org).
Schneider A., Mannini F., Raimondi S. 2006 Vitigni del Piemonte Ed. Regione Piemonte
Schneider A., Raimondi S., Gerbi V. 2005 Freisa Civiltà del Bere, settembre.
aggiornamento 16/11/2016 14:22:05 (8 anni fa)