Prié blanc è il nome ufficiale con cui viene indicata
questa varietà, coltivata tradizionalmente in un’area ristretta posta ai piedi
del Monte Bianco, nell’alta Valle d’Aosta (Di Rovasenda, 1877; Moriondo, 1999).
Denominazione ufficiale precedente era quella di Blanc de Morgex, sostituita
poi dal nome locale Prié blanc. Un sinonimo un tempo diffuso era quello di
Agostenga, alludente alla precocità di maturazione, nome con il quale veniva
coltivata per il consumo diretto e la vinificazione nell’Italia settentrionale
e specialmente in Piemonte (Molon, 1906). Da qui e dalla Valle d’Aosta fu
introdotta nel Vallese svizzero attraverso il passo del Gran San Bernardo, da
cui il nome di Bernarde riportato per quella regione d’oltralpe (Berget,
1904). E’ anche nota in Germania (col
nome Grüne Seidentraube) ed in altri paesi dell’Europa centrale e
settentrionale, dove veniva coltivata sia all’aperto che in serra. Alcuni
autori respingono la corrispondenza tra Agostenga e Prié blanc, proponendo per
quest’ultimo la discendenza dalla Luglienga (Vouillamoz e Moriondo, 2011). Pur
confermando la parentela di primo grado con quest’ultimo vitigno, del resto già
notata (Schneider et al., 2010), crediamo con gli autori del passato che
il Prié corrisponda allo storico “vitigno d’agosto”. Dal momento che la prima
citazione dell’Agostenga fa riferimento al Piemonte (Croce, 1606), viene
comunemente considerata come una varietà di origine italiana. Lacombe e
collaboratori (2012) ne propongono l’origine da due vitigni presumibilmente
italiani, la Luglienga bianca (Lignan) e la Bermestia bianca.