I riferimenti ad uve ‘Rossesi’ coltivate in area ligure
datano a molti secoli fa, grazie alla fama dei vini che se ne ricavavano,
ricordati anche dal Bacci (1595) e, come attesta Gallesio (1817-39), in
numerosi documenti savonesi del XV secolo. Tutti questi testi fanno però
riferimento ad uve e vini bianchi, mentre è nello stesso scritto di Gallesio,
come inciso nella trattazione riguardante il Vermentino, che si ravvisa una
prima citazione del ‘Rossese di Dolciacqua, uva particolare da cui si cava un
vino da pasteggiare asciutto che ha dell’analogia col vino di Nizza’. Un
autorevole storico ligure, che si è occupato anche di temi vitivinicoli
(Carassale, 2004) ricorda anche la tradizione che il vino di Rossese sia stato
servito a Napoleone, ospite dei marchesi Doria durante il suo passaggio a
Dolceacqua nel 1794, e che questi ne abbia poi richiesto la spedizione a
Parigi.
Il Rossese a bacca colorata, dunque, andò probabilmente
affermandosi in questo territorio a partire dalla fine del XVIII secolo e in
una pubblicazione ministeriale degli ultimi anni del secolo successivo
(Ministero di agricoltura, Industria e Commercio, 1896) esso era indicato
come il primo tra i vitigni ‘che vanno
maggiormente diffondendosi’ in molti comuni dell’estremo Ponente ligure.
Il
vino che se ne ricava fu il primo ad ottenere la D.O.C. in Liguria nel 1972.