Uva rara: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Torello Marinoni D., Raimondi S., 2013. Uva rara. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Uva rara
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_222
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
248
nome ufficiale
Uva rara N.
sinonimi
sinonimi ufficiali (1)
sinonimi riportati nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite
  • Bonarda (Piemonte settentrionale)
sinonimi accertati (4)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
denominazioni errate (1)
denominazioni errate indicate dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Bonarda (Piemonte settentrionale)
cloni omologati (4)
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
Riferimenti storici

Il nome ‘Uva rara’, utilizzato storicamente per indicare questa varietà nell’Oltrepò pavese, non si ritrova nelle fonti storiche che alla fine del XIX secolo (Di Rovasenda, 1877), mentre il sinonimo ‘Bonarda’ è quello con cui ricordano il vitigno per le zone di Ivrea e di Biella rispettivamente Gatta (1838) e Milano (1839). Questo sinonimo (con le varianti ‘Bonarda di Cavaglià’, ‘Bonarda novarese’ e simili), tuttora utilizzato nelle aree del Piemonte settentrionale, fu in seguito gradualmente rifiutato nei testi ufficiali per evitare confusioni con altri vitigni, tra cui la Bonarda piemontese e la Croatina, chiamata ‘Bonarda’ nel Pavese e in una ristretta zona dell’Astigiano.

E’ sempre Giuseppe di Rovasenda (1877) che ricorda come l’Uva rara fosse indicata in alcune zone piemontesi  anche come ‘Balsamea’ o ‘Balsamina’, forse per via del gradevole aroma dell’uva.

diffusione & variabilità

In Piemonte l’Uva rara è coltivata nel Canavese orientale, sulle colline biellesi, nell’alto Vercellese e Novarese e sporadicamente nel Tortonese. In Lombardia è una delle varietà tradizionali dell’Oltrepò pavese, sebbene in tutte queste zone la sua coltivazione si sia molto contratta negli ultimi decenni, principalmente per via dello scarso contenuto antocianico delle uve.

L’abbiamo anche trovata con il nome di Balsamina, confermando così le osservazioni del conte di Rovasenda, tra le cultivar rare e in via di abbandono dei colli astigiani. In altre zone d’Italia, però, il nome Balsamina o Balsamea indica vitigni distinti: talora il Marzemino, talora cultivar ancora diverse.

Quanto al sinonimo Bonarda, esso è ancora ufficialmente riconosciuto per i prodotti ottenuti nel Nord Piemonte, mentre va ricordato che i vini Bonarda provenienti dall’Oltrepò pavese e da Cisterna d’Asti sono a base di Croatina.

 

utilizzazione tecnologica

Benché le uve di Uva rara non forniscano vini dal colore intenso se utilizzate in purezza, possono tuttavia contribuire alla loro gradevolezza grazie ad una nota olfattiva fiorale già riscontrabile all’assaggio dell’uva. Inoltre, per la moderata acidità, può smorzare l’asprezza di altre varietà coltivate nell’Alto Piemonte (come Nebbiolo e Freisa). Se vinificata in purezza (o quasi in purezza) dà rosati piacevoli, tradizionali nell’Oltrepò pavese.

L’uva può essere utilizzata anche per il consumo diretto grazie al grappolo spargolo, alla acidità poco aggressiva e alla buona dimensione degli acini. Anzi, nel passato l’Uva rara (così chiamata proprio per il grappolo poco compatto) anche per via della buccia resistente, era la classica uva da serbo di molte zone rurali del nord Piemonte, dove, unita all’Erbaluce,  se ne otteneva anche uno storico passito (il Ciarèt di Cavaglià).

bibliografia (4)
autori anno titolo rivista citazione
Dalmasso G., Cacciatore M., Corte A. 1962 Uva rara Principali vitigni da vino coltivati in Italia, Ministero dell'Agricoltura e Foreste. Longo & Zoppelli, Treviso
Di Rovasenda G. 1877 Saggio di una ampelografia universale. Tipografia Subalpina, Torino.
Gatta L. F. 1833 Cenno intorno alle viti ed ai vini della provincia di Ivrea. In: Calendario Georgico della Reale Società agraria di Torino per l'anno 1833.
Milano D. 1839 Sulle viti e sui vini della provincia biellese: memoria Tip. Rachetti ved. Caligaris. Varallo Sesia.
aggiornamento 17/11/2016 09:29:30 (8 anni fa)