Riferimenti storici
Il Lambrusco Maestri è un vitigno attualmente coltivato soprattutto nella provincia di Reggio
Emilia, che si ritiene originario della zona di Villa Maestri, frazione del
comune di San Pancrazio, in provincia di Parma (Cosmo et al., 1962).
La presenza sul territorio di piante centenarie fa pensare a
origini antiche, anche se non sono reperibili citazioni storiche anteriori alla
metà del XX secolo, probabilmente perché le ‘lambrusche’ erano citate in
maniera collettiva, e solo dalla seconda metà dell’Ottocento è cominciata la
distinzione delle sue diverse tipologie. Solo recentemente le analisi per la caratterizzazione
genetica di vitigni reggiani (Filippetti et al., 2002; Boccacci et a.l., 2005)
hanno messo in evidenza la vicinanza genetica di L. Maestri a molte varietà di Lambrusco,
nonostante le differenze morfologiche, e hanno portato un’ulteriore conferma all’ipotesi
di una loro possibile origine comune da viti selvatiche. È stato anche rilevato
un rapporto di parentela di primo grado con Fortana (Boccacci et al., 2005).
Diffusione e variabilità
Il Lambrusco Maestri è molto diffuso nelle zona di pianura e collinari della provincia di
Reggio Emilia, dove è coltivato su 526 ettari, pari al 7% della superficie
vitata, mentre è poco diffuso nel Modenese e nel Parmense. È coltivato anche in
provincia di Mantova, dove è denominato Grappello Maestri.
Caratteri agronomici
Lambrusco Maestri ha
vigoria media o elevata, portamento eretto, alta produttività. È considerata
varietà rustica, poco sensibile a peronospora e oidio, più sensibile alla
botrite.
Usi
Le uve di Lambrusco Maestri danno un vino molto colorato, fresco,
strutturato, di corpo, che si presta al taglio con altri Lambruschi. Presenta note
olfattive di frutti rossi, retrogusto tannico, anche amaro (Meglioraldi, 2014).
È tra i vitigni contemplati dal disciplinare dei vini DOC “Reggiano”
Rosso (fino ad un massimo compreso tra il 40 e il 70%); “Reggiano” Bianco
spumante, fino al 100%; “Colli di Scandiano e di Canossa” Lambrusco, da solo o
con altri vitigni, in misura non inferiore all’85%. Nel Modenese, entra nella
DOC Modena o di Modena Lambrusco e Rosso, Rosato (da solo o congiuntamente con
altri Lambruschi, nella misura massima dell’85%) ed è componente complementare
(fino al 15%) delle DOC Lambrusco Grasparossa di Catelvetro, Lambrusco salamino
e Lambrusco di Sorbara. Entra anche nelle DOC Colli di Parma e Lambrusco
mantovano.