Sgavetta: ampelografia

OIV descrizione valore immagini
001 Giovane germoglio: apertura dell’apice 5 completamente aperto germoglio
003 Giovane germoglio: intensità della pigmentazione antocianica dei peli striscianti dell’apice 1 nulla o molto bassa
004 Giovane germoglio: densità dei peli striscianti dell’apice 3 / 5 bassa / media
006 Germoglio: portamento (prima della legatura) 3 semi-eretto
007 Germoglio: colore del lato dorsale degli internodi 2 verde e rosso
008 Germoglio: colore del lato ventrale degli internodi 1 verde
016 Germoglio: numero di viticci consecutivi 1 2 o meno
051 Foglia giovane: colore della pagina superiore del lembo (4 a foglia) 3 bronzato foglia
053 Foglia giovane: densità peli striscianti tra le nervature principali della pagina inferiore (4a foglia) 3 bassa
065 Foglia adulta: dimensione del lembo 3 piccolo
067 Foglia adulta: forma del lembo 2 / 4 cuneiforme / orbicolare
068 Foglia adulta: numero dei lobi 4 / 3 sette / cinque
070 Foglia adulta: distribuzione pigmentazione antocianica nervature principali pagina superiore 1 assente
072 Foglia adulta: depressioni del lembo 1 assenti o molto deboli
074 Foglia adulta: profilo del lembo in sezione trasversale 2 a V
075 Foglia adulta: bollositá della pagina superiore del lembo 1 nulla o molto bassa
076 Foglia adulta: forma dei denti 2 entrambi i lati rettilinei
078 Foglia adulta: lunghezza dei denti in rapporto alla loro larghezza 5 medi
079 Foglia adulta: grado di apertura / sovrapposizione dei bordi del seno peziolare 3 aperto
080 Foglia adulta: forma della base del seno peziolare 2 / 1 a parentesi graffa ({) / a U
081-1 Foglia adulta: denti del seno peziolare 1 assenti
081-2 Foglia adulta: base del seno peziolare delimitata dalla nervatura 1 non delimitata
082 Foglia adulta: grado di apertura / sovrapposizione dei seni laterali superiori 1 aperti
083-2 Foglia adulta: denti nei seni laterali superori 1 assenti
084 Foglia adulta: densità dei peli striscianti tra le nervature principali sulla pagina inferiore del lembo 3 bassa
087 Foglia adulta: densità dei peli eretti sulle nervature principali della pagina inferiore del lembo 3 bassa
094 Foglia adulta: profondità dei seni laterali superiori 3 poco profondo
151 Fiore: organi sessuali 3 stami completamente sviluppati e gineceo completamente sviluppato
152 Infiorescenza: livello d’inserzione della 1 a infiorescenza 2 3° e 4° nodo
202 Grappolo: lunghezza (escluso il peduncolo) 5 medio grappolo
204 Grappolo: compattezza 1 / 3 molto spargolo / spargolo
206 Grappolo: lunghezza del peduncolo del grappolo principale 1 molto corto
208 Grappolo: forma 1 cilindrico
209 Grappolo: numero di ali del grappolo principale 2 1 - 2 ali
220 Acino: lunghezza 5 medio acino
221 Acino: larghezza 5 medio
223 Acino: forma 2 sferoidale
225 Acino: colore della buccia 6 blu nero
231 Acino: intensità della pigmentazione antocianica della polpa 1 nulla o molto debole
235 Acino: consistenza della polpa 1 molle
236 Acino: particolarità dell’aroma 1 nessuna
241 Acino: sviluppo dei vinaccioli 3 completo
Note ampelografiche

 

Le prime notizie relative a questo vitigno sono ad opera del Di Rovasenda (1877), ma bisogna arrivare al Ghetti (1926), al Toni (1927) e a Rossi (1928) per ritrovare notizie di questo vitigno, considerato tra i migliori coltivati nella provincia di Modena e Reggio Emilia. Greco, nel 1968, riporta la buona diffusione della Sgavetta in particolare nei comuni della bassa collina e una produzione, nel territorio reggiano, pari al 2% del totale provinciale. 

In epoca recente la Sgavetta ha perso di importanza a favore di altri vitigni ed è attualmente è coltivata prevalentemente in provincia di Reggio Emilia, con 11,89 ha, pari allo 0,2% della superficie totale a vite, e in misura molto inferiore nel Modenese.

Fornisce un vino di colore violaceo abbastanza intenso di aroma leggero, fine, vinoso, leggermente tannico, acidulo e gradevole. Utilizzato esclusivamente per la vinificazione, adatto al taglio con altri vitigni apportando colore. Adatto alla produzione di vini amabili dolci, frizzanti.Nel 1996 è stata inserita nella DOC "Colli di Scandiano e Canossa".