Avarengo: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Schneider A., Ruffa P., Raimondi S., 2013. Avarengo. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Ager Foundation, Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Avarengo
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
non disponibile
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_19
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
18
nome ufficiale
Avarengo N.
sinonimi
sinonimi accertati (2)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
  • Riundasca (Biella province)
  • Mustèr (Canavese)
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
Riferimenti storici

Già citato brevemente tra le uve del territorio di Fossano (Cuneo) dal conte Nuvolone, che nel 1787 scriveva “fa vin secco, e buono”, l’Avarengo nel 1852 è ritenuto dal marchese Incisa un vitigno proprio del Pinerolese (in Di Ricaldone, 1974). Un poco antecedente è la descrizione (del tutto rispondente) dei suoi sinonimi Mostera (usato nel Canavese) e Riondasca (nel Biellese), tratteggiata da Domenico Milano (1839).  Se quest’ultimo correttamente notò la corrispondenza tra Mostera (localmente Mustèr) e Riondasca (Riundasca), nomi probabilmente dovuti rispettivamente all’alta resa in vino e all’acino rotondo, è recente la scoperta dell’identità di questi vitigni del nord-Piemonte con l’Avarengo pinerolese (Schneider et al., 2006) e con l’Avarena Saluzzese.

 

diffusione & variabilità

Nel corso dell’Esposizione Ampelografica che si tenne a Pinerolo poco prima dell’avvento della fillossera (Provana di Collegno, 1881), furono descritti vari tipi di Avarengo (“fino“, “piccolo“, “mezzano“, “grosso“ e “ramabessa“ per via della tendenza dei tralci a sviluppare forcelle), tutti riconducibili alla varietà che trattiamo, mentre era già allora segnalato come distinto un Avarenchetto (che è stato recuperato tra i vitigni rari della zona) e un Avarengo bianco (probabile derivazione da una mutazione gemmaria del colore dell’uva), che parrebbe definitivamente scomparso. La breve descrizione dell’Avarengo fatta in quell’occasione, in cui è sottolineata la foglia “rugosa” (oggi diremmo fortemente bollosa) con “denti minuti” è molto rispondente. Descrizioni più dettagliate sono state redatte da Dalmasso et al. (1962) e da Schneider et al. (2006).

La diffusione dell’Avarengo nel passato non si limitava al Pinerolese bensì a tutta la fascia pedemontana delle attuali province di Cuneo, Torino, Biella e Vercelli.  Tuttavia, i quasi 1000 ha che sarebbero nel 2010 coltivati con Avarengo (Anderson e Aryal, 2013) paiono di gran lunga sovrastimati.

utilizzazione tecnologica

Alcuni decenni or sono le uve di Avarengo venivano ancora in buona parte utilizzate per il consumo da mensa. Un tempo se ne otteneva anche un vino in purezza, che aveva una certa reputazione. Oggi le poche uve di Avarengo prodotte rientrano nella composizione dei vini locali del Pinerolese con proporzioni davvero modeste.

bibliografia (7)
autori anno titolo rivista citazione
Anderson K., Aryal N. 2013 Database of Regional, National and Global Winegrape Bearing Areas by Variety, 2000 and 2010. Wine Economics Research Centre, University of Adelaide.
Dalmasso G., Dell'Olio G., Delleani E. 1962 Avarengo Principali vitigni da vino coltivati in Italia, vol. II. Ministero dell'Agricoltura e Foreste. Longo & Zoppelli, Treviso
Di Ricaldone G. A. 1974 La collezione ampelografica del marchese Leopoldo Incisa della Rocchetta (1792-1871). Asti.
Milano D. 1839 Sulle viti e sui vini della provincia biellese: memoria Tip. Rachetti ved. Caligaris. Varallo Sesia.
Nuvolone G. 1787 Il contadino istruito. Almanacco agronomico per l’anno 1787. Torino.
Provana di Collegno L. 1881 Viticoltura ed enologia nel territorio di Cumiana (circondario di Pinerolo). Bullettino Ampelografico, XIV: 9-21.
Schneider A., Mannini F., Raimondi S. 2006 Vitigni del Piemonte Ed. Regione Piemonte
aggiornamento 14/11/2016 11:59:11 (8 anni fa)