Il Tocai friulano è presente nei vigneti del Friuli Venezia Giulia e del Veneto almeno dall'Ottocento. La questione relativa alle origini ed alla corretta identità del vitigno è rimasta lungamente dibattuta in Italia. Le ricerche condotte hanno definitivamente appurato che si tratta di un sinonimo del vitigno francese "Sauvignonasse". Negli anni Trenta il nome di questo vitigno viene coniato come Tocai friulano, grazie al commendator Giuseppe Morelli de Rossi ed al professor Giovanni Dalmasso, onde impedire la confusione con il vino ungherese. Tuttavia, la conflittualità con la denominazione "Tokaji" ungherese ha generato lunghi contenziosi legali, risolti solo nel 2008, con la decisione di denominare il vino come "Friulano", "Tai bianco" o "Lison", invece che "Tocai friulano" o "Tocai italico".
Con la denominazione di Occhio di gatto è presente da almeno due secoli nel territorio di Reggio Emilia e si ritrova successivamente in molti dei trattati che parlano delle viti coltivate a Modena e Reggio Emilia. La prima citazione reperita è di Nicolò Caula (1752).
Si tratta di una varietà molto vigorosa e costantemente produttiva, ampelograficamente simile al Sauvignon, molto adattabile ad ambienti diversi.