È un vitigno molto raro del territorio di Reggio Emilia. Considerato che il nome Dalloro era in passato sinonimo di Uva d'oro (Fortana), l'Uva d'oro bianca con ogni probabilità corrisponde alla Dalloro bianca citata nella metà del 700 da Caula, che la reputa buonissima e la descrive simile alla Dalloro nera per le caratteristiche del grappolo e dell'acino (in Maini, 1851). Successivamente, si riscontra una citazione dell'Uva d'oro bianca in Casali (1915), che ne riporta il nome dialettale reggiano "òva d'òr biànca".