È una mutazione del Licronaxu bianco, con il quale condivide lo stesso profilo microsatellite e le stesse caratteristiche ampelografiche. La differenza più evidente è la colorazione rossa della buccia, che in alcune annate particolarmente favorevoli, caratterizzate da escursioni termiche importanti, può favorire l’accumulo di antociani, generalmente in misura tale da suggerire comunque una vinificazione in bianco. Gli areali di coltivazione coincidono con quelli del Licronaxu bianco (Sulcis, Mandrolisai, Campidano di Oristano, Planargia.
Il Licronaxu geneticamente si colloca in prossimità delle viti selvatiche. È caratterizzante del suo profilo, infatti, un allele di maggiore diffusione nella vite selvatica che in quella domestica.
Non sono state trovate corrispondenze genetiche a questo vitigno nelle banche dati del DNA attualmente disponibili, se non per il Brustiano bianco (Corsica) per 9 SSR (Registro nazionale; Vitis international Variety Catalogue) , e pertanto si può considerare un unicum del sistema Sardo-corso.