Malvasia bianca lunga: informazioni generali

informazioni generali gestite da Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA-a) - Università di Pisa
come citare questa fonte D’Onofrio C., Scalabrelli G., 2015. Malvasia bianca lunga. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
informazioni botaniche
nome
Malvasia bianca lunga
tipo di origine
spontanea
specie
Vitis vinifera
gruppo di varietà
Malvasie
genere
Vitis
sottospecie
sativa
vitigno da
vino
codice
IVD-var_3
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
si
codice
132
nome ufficiale
MALVASIA BIANCA LUNGA B.
sinonimi
sinonimi ufficiali (3)
sinonimi riportati nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite
  • Malvoisier
  • Malvoisie
  • Malvasia
sinonimi accertati (1)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
cloni omologati (7)
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • germoglio pagina superiore
    germoglio pagina superiore
  • germoglio pagina inferiore
    germoglio pagina inferiore
  • foglia
    foglia
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    foglia pagina inferiore
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
  • vinacciolo
    vinacciolo
Riferimenti storici

Le Malvasie sono un numeroso gruppo di vitigni tra loro ampelograficamente assai diversi, indicati con lo stesso nome in quanto nel Medioevo utilizzati per produrre vini con caratteristiche organolettiche aromatiche simili e caratterizzati da elevata alcolicità e talvolta residuo zuccherino. Il nome deriva da Monemvasia, porto greco, utilizzato dai veneziani fin dal XI secolo per esportare vino in Europa. Si ritiene che il vitigno in questione sia originario del Chianti dove viene coltivato da secoli, e indicato come Malvasia bianca lunga del Chianti, per il suo grappolo allungato.
Il Trinci (1726) sostiene che il pregio di questo vitigno è quello di dare al vino un colore “bellissimo, odoroso e spiritoso”. Il Micheli (1679) nei suoi manoscritti ricorda diverse “Malvagie”: la “Malvagia grossa di Castello” (aromatica), la “Malvagia nera”, la “Malvagia piccola lunga”,la quale corrisponde al vitigno qui descritto e che descrive così: “Vitis parvo ac densiore bótro, acinis parvis ovalis flavescentibus, dulcibus”. Il Lastri (1797) e il Trinci (1726) la indicano, rispettivamente, come “Malvagia” e “Malvagia bianca”.
Nel noto trattato del Villifranchi (1773) viene riportato “la Malvasia da vino di color giallo chiaro, dolce, odoroso, spiritoso e insieme di corpo”, questa informazione riferita anche da Acerbi (1825).
Oltre alla descrizione del Molon (1906) e del Castellini (1930) ricordiamo quelle di Dalmasso (1932), De Astis (1937) e quella più recente del Breviglieri e Casini (1964) in cui si riportano anche numerose citazioni bibliografiche.
È  recente la valorizzazione di un particolare biotipo denominato “Malvagia di Montegonzi”, coltivato in provincia di Arezzo (Storchi et al., 2007), inoltre è emerso che è genitore assieme al Prosecco tondo del vitigno 'Vitouska' (Crespan et al. (2007) diffuso nel Carso  (Tre Venezie e ovest della Slovenia) a seguito di una probabile ibridazione naturale.

diffusione & variabilità

Diffusione

La zona di maggiore diffusione è sempre stata la Toscana dove ha trovato utilizzazione nella produzione del vino Chianti secondo la formula proposta dal Barone Ricasoli. Viene coltivata anche in altre regioni come Veneto, Puglia, Lazio, Basilicata e in Sicilia soprattutto per la sua produttività, mentre la sua presenza nella zona del Carso (Tre Venezie e Ovest della Slovenia) è ipotizzata poiché incrociandosi con il Prosecco Tondo ha dato origine al vitigno 'Vitouska',
La sua coltivazione è diminuita notevolmente negli ultimi anni, in Toscana da 4.700 ha nel 1990 è scesa agli attuali 726 ha in quanto è stato ridotto il suo utilizzo nella produzione del Chianti e del Chianti Classico, inoltre nella produzione dei vini bianchi sono stati preferiti vitigni meno produttivi e dotati di maggiore aromaticità.

 

Toscana

DOC/DOCG

Altri vini

Totale

 

Italia

Sup (ha)

1982

3.541

3531

7072

 

1970

14458

1990

 

 

4.700

 

1982

11460

2000

932

1.034

1.965

 

1990

 

2008

 

 

726

 

2000

4741

 

 

 

 

 

2010

1608

 

Caratteristiche agronomiche

L’epoca di germogliamento è piuttosto tardiva, la maturazione avviene quasi contemporaneamente al Trebbiano toscano. La vigoria e la produttività sono elevate, il grappolo è alato, grande e allungato, di compattezza variabile. I grappoli sono molto sensibili all'oidio, per questo motivo si è cercato di sostituirla con altri vitigni, soprattutto in zone dove la difesa da questa fitopatia risulta più difficile. L’allevamento in genere è a spalliera con potatura a Guyot.

utilizzazione tecnologica

Data la sua elevata produzione fornisce vini di moderata alcolicità ed equilibrati piuttosto neutri, trovando impiego nell’uvaggio con altre varietà. In Toscana veniva utilizzata soprattutto insieme al Trebbiano toscano per produrre la maggior parte dei vini bianchi e il “‘Vin Santo”. A partire dagli anni 80 dello scorso secolo è stata sostituita da vitigni internazionali meno produttivi forniti di aroma primario (Chardonnay, Pinot B. e Gr., Sauvignon, Riesling, Manzoni, Viognier).
Il vitigno è utilizzato per la produzione di vini DOP e IGP provenienti da uve raccolte nelle Regioni Abruzzo, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Umbria tra cui: “Chianti” (max 10%), “Chianti Classico” (max 6%), “Colli Lucchesi”, “San Gimignano”, “Bianco dell’Empolese”, “Orvieto”, “Verdicchio”, “Leveranno” e le diverse denominazioni di “Vin Santo” in Toscana.

bibliografia (10)
autori anno titolo rivista citazione
Acerbi G. 1825 Delle viti italiane, ossia materiali per servire alla classificazione, monografica e sinonimia, preceduti dal tentativo di una classificazione delle viti. Vol. I -Ed. G. Silvestri - Milano
Breviglieri N., Casini E. 1964 Malvasia bianca lunga Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste - Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume III
Castellini A. 1930 I nostri vitigni classici Firenze - G. Ramella
Crespan M., Crespan G., Giannetto S., Meneghetti S., Costacurta A. 2007 'Vitouska' is the progeny of 'Prosecco tondo' and 'Malvasia bianca lunga'. Vitis 46 (4), 192–194
D’Onofrio C., Scalabrelli G., De Lorenzis G., Palazzi C. 2008 Genotipizzazione di accensioni di Malvasia a bacca nera, rosa e bianca Rivista di Viticoltura e di Enologia n. 2-3-4: 371-383
Micheli P. A. 1679 Manoscritti 1679-1737 - Enumeratio quarundam plantarum sibi per Italiam et Germaniam observatorum in acta Turnefortii metodum dispositarum. Tom. VIII, M.S., s.d., (b). (Inv. Istituto di Botanica 2646).
Molon G. 1906 Ampelografia. vol. II - Hoepli, Milano.
Storchi P., A.B., Armanni 2007 Malvagia di Montegonzi. Il germoplasma toscano 11. 2 Vitigni ad uva bianca. ARSIA: 106-110.
Trinci C. 1726 L'Agricoltore sperimentato, ovvero regole generali sopra l'agricoltura, coltivazione delle viti, degli alberi, ecc. Marescandoli, Lucca, 1726 - Venezia, 1778.
Villifranchi G. C. 1773 Enologia toscana o sui memoria sopra i vini ed in specie toscani Cambiagi Ed., Firenze.
aggiornamento 18/07/2015 08:57:03 (8 anni fa)