Grecanico dorato B - 56/5: informazioni generali

informazioni gestite da Regione Siciliana - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari - Dip. Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura - Centro per l'Innovazione della Filiera Vitivinicola UOS Marsala Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali - Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali - Università degli Studi di Palermo
come citare questa fonte Ansaldi G., Barbagallo M. G., Brancadoro L., De Lorenzis G., Di Lorenzo R., Falco V., Fici G., Gagliano F., Marino G., Monteleone G., Pisciotta A., Scienza A., 2015. Grecanico dorato (Biotipo B). in: Italian Vitis Datababase, www.vitisdb.it. ISSN 2282-006X
ringraziamenti Regione Sicilia, Ager Foundation
informazioni generali
nome Grecanico dorato B
codice ITA430-56/5
nazione di selezione Italia
regione di selezione Sicilia
provincia di selezione Agrigento
località di selezione n.d.
istituzione custode Regione Siciliana - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari - Dip. Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura - Centro per l'Innovazione della Filiera Vitivinicola UOS Marsala
collezione Biesina - Marsala
varietà & clone
tipo di origine spontanea
Genere Vitis
specie Vitis vinifera
sottospecie sativa
varietà Garganega
clone n.d.
profilo microsatellite standardizzato
loci: loci predefiniti ( 9 )
locus SSR: VVS2 VVMD5 VVMD7 VVMD27 VrZAG62 VrZAG79 VVMD25 VVMD28 VVMD32
allele: A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2 A1 A2
dimensione: 133 143 225 231 249 253 179 194 200 200 251 251 242 256 239 251 251 259
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • foglia pagina superiore
    foglia pagina superiore
  • foglia pagina inferiore
    foglia pagina inferiore
  • grappolo
    grappolo
  • acino
    acino
  • vinacciolo
    vinacciolo
note

Riferimenti storici

Il Cupani (1696) descrive una Vitis con lunghi grappoli, acini un po’ duri, dorati, dolcissimi che a Misilmeri è chiamata Giustulisi, varietà riportata anche dal De Maria (1754) e riconosciuta da alcuni Autori tra cui il Geremia (1834) come sinonimo di Grecanico anche se in diversi testi e fonti bibliografiche si riscontrano il Grecanico e il Giustolise, citate come due varietà differenti. Anche il Pastena (1969) afferma che le due varietà non hanno nulla in comune. Caruso (1869) afferma  che i navigatori minoici e micenei introdussero in Sicilia alcuni vitigni ancora oggi conosciuti sotto il nome di Greco, Grecanico e Grechetto, ma le analisi del DNA di vitigni greci non hanno suffragato questa ipotesi. Lo stesso Autore riporta che in atti notarili del XIV e del XV secolo si fa riferimento a contrattazione di uve e tra queste viene riportato il Gricaniko. Prospero Rendella (1629) tra i vitigni coltivati nel Mezzogiorno d’Italia cita il Gracanico. Geremia (1834) ne distingue due biotipi: uno con grappolo spargolo, indicato come ‘Grecanico a giriamoli’, e uno con grappolo compatto e due ali disposte in modo da formare una croce, denominato ‘Grecanico a croce’. Il Cavazza (1914) tra i vitigni da vino a bacca bianca coltivati in Sicilia elenca il Grecanico, il Giustolise e il Giustolise ammantellato. Il Pulliat e Mas (1874) descrivono la varietà “Grecani” di provenienza siciliana. Il Mendola (1868) due tipi di Giustolise, un Grecanicu niuru di Marsala e uno bianco proveniente dalla regione etnea. Anche il Di Rovasenda (1877) attribuisce la provenienza dalla Sicilia della varietà da vino Grecanica bianca o Grecanicu biancu, e riferisce anche di un Grecanio o Grecanico a bacca nera citato dal Nicosia (1735) e una Grecanica nera o Grecanicu niuru originarie rispettivamente di Trapani e di Marsala. Il Carpentieri (1922)  tra i vitigni importanti ad uva bianca coltivati in Sicilia riporta il Grecanico. Paulsen (1934) afferma che il Grecanico bianco era molto diffuso nella provincia di Trapani e in particolare nel territorio di Marsala, a seguito della idoneità del vitigno per la produzione di vini bianchi da pesce e a bassa gradazione alcolica (12° gradi), molto richiesti dal mercato. Lo studio del DNA ha mostrato una identità con il vitigno Garganega, considerato uno dei vitigni italiani più antichi (De Crescenzi, 1495), e quindi con la varietà spagnola Malvasia de Marensa (Crespan et al., 2008, Di Vecchi Staraz et al., 2007; This et al., 2007). I rapporti genetici con alcuni vitigni della provincia di Verona come Dindarella, Corvina, Oseletta e Rondinella permetterebbero di affermare che il Grecanico-Garganega è originario di questi territori.

Diffusuine e variabilità

Per le sue buone caratteristiche produttive è un vitigno coltivato diffusamente in Sicilia, ed in particolare nelle aree occidentali dell’isola. In Sicilia, il Grecanico è coltivato su 3.950,11 ha pari al 3.64 % della superficie viticola regionale (Osservatorio Vitivinicolo Siciliano su Dati SIAN/AGEA 2012 da Ass.Reg. Risorse Agric. e Alimentari U.O. 30 OCM vitivinicola.

Vitigno di buona produttività caratterizzato da un peso medio del grappolo da mediamente elevato ad elevato non sempre costante a causa di fenomeni di colatura, e da valori medi di fertilità dei germogli. Si adatta a forme di potatura mista a tralcio rinnovabile. Può essere potato anche a sperone ma con una riduzione di produttività per la più bassa fertilità del germoglio nel tratto basale.

Il Grecanico presenta una buona variabilità intravarietale, questa può essere ricondotta in due biotipi, caratterizzati nel campo collezione di Marsala, denominati come A e B. I due biotipi individuati ben si differenziano per le loro caratteristiche morfologiche del grappolo, quali forma, compattezza e dimensione. Nel biotipo A il grappolo è lungo, mediamente compatto mentre il biotipo B presenta grappoli  da lunghi a molto lunghi  e spargoli.

Utilizzazione tecnologica

 Negli anni passati per le sua caratteristica contenuta capacità di accumulare zuccheri era considerato un vitigno scarsamente qualitativo, mentre oggi viene ricercato per la produzione di vini dal moderato livello alcolico e di leggera aromaticità. Il vino generalmente si presenta di un giallo paglierino con riflessi verdi, è più intensa la nuance gialla nei vini del biotipo B. All’olfatto si presenta con un’intensità olfattiva leggera di fiori e note verdi. I due bioipi si differenziano in particolare per una maggiore intensità delle note agrumate, sia di fiori che di frutti, nel biotipo A. Al gusto i vini sono di buon equilibrio leggermente sapidi e con una persistenza aromatica sufficiente

accessioni della medesima varietà (4)
  • Garganega - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA-a) - Università di Pisa
  • Garganega - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria - Centro di ricerca per la viticoltura (Conegliano TV)
  • Grecanico dorato A - Regione Siciliana - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari - Dip. Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura - Centro per l'Innovazione della Filiera Vitivinicola UOS Marsala
  • Grecanico dorato B - Regione Siciliana - Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari - Dip. Interventi Infrastrutturali per l'Agricoltura - Centro per l'Innovazione della Filiera Vitivinicola UOS Marsala
aggiornamento 15/11/2018 10:29:48 (6 anni fa)